Le priorità per gli investitori mondiali nel mercato dell’energia sono oggi le fonti energetiche rinnovabili, i sistemi di accumulo/storage e le reti digitali di distribuzione. È quanto dichiarato stamattina dai ministri dell’Energia del G7 nella seconda e ultima giornata del G7 Energy di Roma.
Oggi, in occasione della prima sessione della ministeriale sull’energia, a cui ha preso parte il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, sono emersi come temi centrali per lo sviluppo del settore: il gas, le infrastrutture e la cybersecurity.
Centrali nell’agenda del G7 sono comunque i nuovi driver per lo sviluppo sostenibile e sicuro dell’energia: le dinamiche dell’occupazione nella transizione energetica e la ricerca e innovazione nel settore delle clean technologies.
Nella giornata inaugurale del summit, ieri 9 aprile, il ministro Calenda ha tenuto dei bilaterali ministeriali con il commissario Ue per l’Energia Miguel Arias Cañete, il ministro per le risorse naturali del Canada James Gordon Carr e il ministro dell’Industria e l’Energia della Gran Bretagna Nick Hurd.
Ulteriore tema al centro dei colloqui è certamente la sostenibilità ambientale, con l’obiettivo della low carbon economy (economia della decarbonizzazione), della mobilità a basso impatto ambientale (mobilità elettrica e carburanti alternativi ai combustibili fossili) e dell’eliminazione progressiva dei sussidi inefficienti alle fonti fossili.
Ieri, invece, presso il Maxxi di Roma, si è tenuto l’evento di apertura del G7 Energy dal titolo: “Africa 2030: sviluppo del continente attraverso l’innovazione, le soluzioni tecnologiche pulite e le capacità” (video integrale della sessione).
Durante l’appuntamento di domenica, organizzato da Enel Foundation, RES4Africa e il Partenariato Energetico UE-Africa, ha partecipato la vice ministra per lo Sviluppo economico, Teresa Bellanova, che ha dichiarato: “La riduzione della povertà energetica in Africa è un obiettivo fondamentale per accelerare la sua trasformazione economica, e lo stesso accesso all’energia pulita ne costituisce un elemento essenziale, oltre che per ridurre la povertà in generale anche per accrescere l’urbanizzazione sostenibile e lo sviluppo rurale”.
“Il continente africano, con i suoi alti tassi di crescita demografica e i suoi immensi potenziali di energia pulita, rappresenta un luogo in cui è irrinunciabile ragionare in termini di sviluppo sostenibile – ha proseguito la viceministra – e, in questo percorso, un ruolo centrale è anche assunto dalla presenza di una forza lavoro qualificata”.
“Il confronto nell’ambito del workshop – ha sottolineato Bellanova – ha evidenziato alcuni elementi sicuramente utili anche per le riflessioni sul tema dello sviluppo nel Continente africano. In particolare è emersa la necessità di uno scambio di dati sulle professionalità richieste e l’esigenza di migliorare l’attuale raccolta dei dati a partire dall’elaborazione di un quadro definitorio comune dell’occupazione nel settore energetico e di una metodologia condivisa”.
La viceministra ha infine ribadito come la questione dello sviluppo del capitale umano sia parte integrante e imprescindibile di una strategia complessiva finalizzata allo sviluppo energetico in Africa: “È impensabile che si possa accelerare un processo di crescita senza tener presente gli specifici fabbisogni formativi delle popolazioni locali. Porre particolare attenzione a questo aspetto vorrebbe dire, infatti, riuscire a cogliere le esigenze professionali del tessuto produttivo e ridurre le distanze tra offerta e domanda di lavoro, con ovvie ricadute positive in termini occupazionali”.