Carta di Venaria: accordo G7 sul carbone e il metano
Tutti d’accordo al G7 “Ambiente, Energia e Clima” di Torino per una transizione energetica più equilibrata, centrata sulla neutralità tecnologica, orientata alla piena decarbonizzazione e allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili per contrastare gli effetti peggiori del climate change.
Ecco i punti chiave della Carta di Venaria
Un documento significativo dal punto di vista politico, ha spiegato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin: “Un impegno comune, coniugare le differenti esigenze e sensibilità nel segno di un obiettivo condiviso che è ambientale ed energetico ma anche improntato alla solidarietà fra i paesi del G7 e quelli in via di sviluppo. Vanno in questa direzione le decisioni assunte sull’uscita dal carbone, sulla moltiplicazione della capacità di accumulo di energia, sul sostegno all’adattamento nei paesi del sud del mondo, sull’energia da fusione. È importante che le grandi economie del pianeta assumano la responsabilità e l’onere anche finanziario di condurre la sfida per la transizione ecologica e per attuare un nuovo modello di sviluppo sostenibile”.
Entro il 2035 è previsto lo stop alla produzione di carbone, messo nero su bianco nel documento finale approvato dai sette grandi Paesi più industrializzati al mondo alla Reggia di Venaria, situata proprio alle porte del capoluogo piemontese.
Assicurato anche un maggiore “sforzo collettivo verso una riduzione del 75% delle emissioni globali di metano da combustibili fossili”, riducendo anche l’intensità delle emissioni di metano delle operazioni di petrolio e gas entro il 2030, secondo l’Asca.
Triplicare le rinnovabili e affrontare la crisi mondiale dell’acqua
Seguendo le indicazioni dell’Agenzia internazionale dell’energia, che invita tutte le economie avanzate ad investire di più sulle fonti energetiche rinnovabili, i ministri dell’Energia dei Paesi del G7, hanno sottoscritto l’obiettivo di “ampliare, rafforzare, modernizzare e digitalizzare le reti a sostegno della triplicazione della capacità rinnovabile globale e rafforzare la sicurezza energetica”.
Annunciata anche la nascita della “Coalizione del G7 per l’acqua”, che, secondo quanto riportato dall’Ansa, “mira a identificare obiettivi e strategie comuni, a catalizzare ambizioni e priorità condivise per affrontare la crisi idrica globale e a integrare l’acqua e la sua rilevanza intersettoriale in modo efficace e coerente nei forum e nei processi esistenti, anche attraverso aumentare l’attenzione politica sull’acqua a livello globale, aumentare l’impatto del G7 e integrare altre iniziative globali“.
“La Coalizione – viene chiarito sul piano operativo – si allineerà e integrerà il lavoro esistente sulla gestione dell’acqua, pertanto non duplicherà le discussioni passate o in corso sulle priorità idriche globali. Almeno un incontro annuale sarà organizzato dalla presidenza del G7 e potrà essere organizzato attraverso un seminario ad hoc in concomitanza o a margine delle riunioni del G7 o di altri eventi rilevanti o in occasioni specifiche. Ogni anno – si legge sempre sul sito dell’agenzia – la presidenza dovrebbe garantire che gli obiettivi e i risultati di ogni seminario proposto siano mirati e chiari“.
Una nuova sponda per il nucleare di ultima generazione (grandi speranze per la fusione)
Il Gruppo delle sette economie più avanzate al mondo ha anche offerto una sponda per il nucleare di ultima generazione: l’impegno è teso a “promuovere il responsabile dispiegamento delle tecnologie per l’energia nucleare, compresi reattori avanzati e reattori modulari di piccole dimensioni, compresi i microreattori, e lavorare collettivamente per condividere le migliori pratiche nazionali, inclusa la gestione responsabile dei rifiuti, consentire un maggiore accesso agli strumenti di finanziamento dei progetti, sostenere la collaborazione settoriale, progettare procedure di licenza e rafforzare il coordinamento nello sviluppo di progetti commerciali tra i membri interessati del G7 e i mercati terzi“.
Sulla fusione nucleare, prossima vera frontiera dell’energia pulita e anche rinnovabile, c’è anche il supporto di un nuovo gruppo di lavoro del G7, “per condividere le migliori pratiche ed esplorare aree di cooperazione reciproca tra paesi con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione nella ricerca e nello sviluppo tra paesi” e per “promuove un approccio comune sulla regolamentazione”.