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G20, Italia e India firmano piano d’azione strategico 2025-2029. Focus su AI, spazio, energia pulita e cybersecurity

Il Piano d’azione strategico indo-italiano 2025-2029

Quinto faccia a faccia in due anni tra il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni, e il Primo Ministro indiano, Narendra Modi. In occasione del vertice G20 a Rio de Janeiro i due premier hanno avuto modo di confrontarsi su più tematiche di interesse strategico per entrambe le parti, con la stesura di un comunicato congiunto: “Italy-India Joint Strategic Action Plan 2025-2029”.

Particolarmente rilevante è la promozione di partnership industriali, centri tecnologici e investimenti reciproci, anche nei settori automobilistico, dei semiconduttori, delle infrastrutture e della produzione avanzata.

Si lavorerà per rafforzare la collaborazione nelle infrastrutture marittime e terrestri, anche nel quadro del Corridoio economico India-Medio Oriente-Europa (IMEEC).

India, economia in rapida crescita

Nell’anno fiscale 2023-24 l’economia indiana è cresciuta dell’8,2% in termini reali (7% nell’anno precedente), secondo gli ultimi dati della Reserve Bank of India (RBI). Le principali componenti responsabili dell’eccezionale incremento del Pil sono quelle relative alla manifattura ed alle costruzioni, entrambe in aumento del 9,9% rispetto al 2022-23.

Secondo le stime più recenti della RBI, nell’anno fiscale 2024-25 (aprile-marzo) il Pil crescerà del 7,2% in termini reali. Nel corso dell’anno gli investimenti dovrebbero beneficiare del forte aumento della spesa pubblica in conto capitale decisa in occasione dell’approvazione dell’interim budget.

Tra il 2025 ed il 2028, l’India rappresenterà con ogni probabilità il nuovo motore dell’economia mondiale.

Se oggi il Pil indiano è ancora molto inferiore a quello cinese, si prospetta che nei prossimi cinque anni la quota indiana dell’intera crescita globale sarà del 12,9%, superando quella degli Stati Uniti, fermi all’11,3%.

L’anno passato il Pil dell’India (3,7 trilioni di dollari) ha superato quello del Regno Unito, la vecchia potenza coloniale, e si prevede che entro il 2030 supererà anche quello della Germania e del Giappone, posizionando l’India al terzo posto tra principali economie mondiali, dietro gli USA e la Cina.

La rivalità tra Delhi e Pechino (a vantaggio dei Paesi del G7)

Nel frattempo, il lento “indebolimento” economico-commerciale cinese sta aprendo nuove opportunità per l’economia indiana e per quelle di altri Paesi emergenti.

In qualche modo, questa rivalità latente, ma progressivamente sempre più manifesta, tra Delhi e Pechino per il ruolo di locomotiva economia è il motivo delle difficoltà che i Brics trovano nell’imporsi come alternativa valida e concreta al G7 o lo stesso G20.

Due potenze che si litigano e lo faranno sempre di più il ruolo di leader del Sud globale e non si deve dimenticare la crescente rivalità nell’Oceano Indiano, nell’Indian Ocean Region, che va ad alterare i rapporti economici, commerciali e politici dell’intera area.

La IOR è al centro degli interessi cinesi, in quanto via di transito delle forniture di petrolio provenienti da Golfo e Africa e delle rotte commerciali con l’Europa.

Pechino teme, a ragione, l’esuberanza di un giovanissimo subcontinente indiano (1,4 miliardi di abitanti, età media 28 anni) che vuole moltiplicare le proprie relazioni internazionali, riavvicinandosi pericolosamente (dal punto di vista cinese) a Stati Uniti ed Europa.

Non a caso, qualcuno parla di G8 allargato all’India.

75 anni di rapporti tra Italia e India

Sono più di 75 anni che Roma e Delhi collaborano su molti settori di interesse strategico (con la parentesi decennale della drammatica vicenda dei due marò e l’uccisione di pescatori indiani, chiusa nel 2020 con la sentenza emanata dal tribunale arbitrale istituito presso il Tribunale internazionale del diritto del mare (ITLOS) di Amburgo).

Alla fine del 2023, durante il Summit del G20 ospitato dall’India, i due leader si sono incontrati per la prima volta e con l’hashtag #melodi (ricavato dalla fusione tra i cognomi dei due capi di governo) si è inaugurata una nuova stagione di cooperazione tra le due parti.

L’interscambio tra Italia e India ha raggiunto il valore di 14,3 miliardi di Euro, durante il 2023, facendo registrare un lieve calo del -3,5% rispetto all’anno precedente, dovuto a una riduzione delle importazioni italiane dall’India (9 miliardi di Euro), che sono scese dell’8,8%.

Sono più di 700 le imprese italiane in India, con un’occupazione stimata di circa 60.000 unità e con un fatturato complessivo di 9,7 miliardi di euro.

Nel 2023, le esportazioni italiane verso l’India sono aumentate del 7,6 %, superando i 5,1 miliardi di Euro, confermando il trend di crescita del nostro export verso l’India, paese partner strategico dell’Italia.

Ma veniamo ai punti chiave del Piano siglato da Meloni e Modi.

Spazio, Difesa e Cybersecurity

L’accordo è centrato sulla volontà dei due Paesi di espandere la cooperazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’Organizzazione Indiana per la Ricerca Spaziale (ISRO), con l’intento di rafforzare la cooperazione nel promuovere la rispettiva visione, ricerca e sviluppo nell’uso pacifico e sostenibile dello spazio esterno; di esplorare e facilitare la collaborazione spaziale commerciale reciproca.

In particolare, si legge nel documento, le due parti si impegnano ad includere progetti di interesse comune nell’osservazione della Terra, nell’eliofisica e nell’esplorazione spaziale, con particolare attenzione alla scienza lunare.

Si parla anche di uso pacifico e duraturo dello spazio esterno, di promuovere e facilitare la collaborazione spaziale commerciale, coinvolgendo le grandi industrie, le PMI e le start-up, con una nuova missione in India per la metà del 2025, con focus su ricerca, esplorazione e sinergie commerciali spaziali.

Nel testo di parla anche di una Roadmap Industriale per la Difesa da sviluppare da parte dei ministeri competenti, anche attraverso un Memorandum of Understanding (MoU) tra la Society of Indian Defence Manufacturers (SIDM) e la Federazione Italiana Industrie Aero-Spaziali, Difesa e Sicurezza (AIAD).

Si vuole inoltre intensificare la cooperazione in materia di sicurezza attraverso scambi regolari e attività di capacity building in aree specifiche, come la cybersecurity e i cybercrime.

AI, industria 4.0 e materie prime critiche

Nel documento ufficiale c’è un ampio capitolo dedicato alle possibili collaborazioni per lo sviluppo di tecnologie critiche ed emergenti, con l’obiettivo di creare partneriati per le catene del valore tecnologico in settori strategici come le telecomunicazioni, l’intelligenza artificiale (AI) e la digitalizzazione dei servizi.

Ma anche esplorare nuove vie per l’industria 4.0 e 5.0, per la manifattura avanzata, l’energia pulita e l’estrazione/raffinazione di materie prime critiche.

Particolare attenzione è stata data al settore delle startup e piccole e medie imprese, con l’intenzione di sviluppare programmi di cooperazione su fintech, edutech, sanità, logistica, catene di approvvigionamento, agritech, chip.

I due Paesi avvieranno il programma di scambio per l’innovazione e l’incubazione e si impegnano ad attuare il programma esecutivo per la cooperazione scientifica e tecnologica per gli anni 2025-27.

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