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Fatturato di 600 milioni e 10mila addetti. Aumentano i Comuni anti-botti di Capodanno
L’Ue ha importato 29.200 tonnellate di fuochi d’artificio da paesi extra-Ue per un valore di 90 milioni di euro. Una cifra più che tre volte inferiore a quella importata nel 2019. Prima della pandemia si “sparavano” molti più “botti”, circa tre volte di più. Precisamente 105.000 tonnellate per un giro di affari di 264 milioni di euro. Un calo che era già evidente nel 2020 con 79.700 tonnellate di fuochi d’artificio importati, per un valore di 190 milioni di euro.
L’industria dei fuochi d’artificio in Italia
Il settore pirotecnico in Italia secondo i dati dell’Asspi (Associazione Pirotecnica Italiana) è rappresentato da oltre 2mila aziende distribuite su tutto il territorio nazionale, tra fabbriche di produzione, importatori e distributori all’ingrosso e negozi. Tutto il settore dà lavoro a oltre 10mila persone e genera un giro d’affari di almeno 600 milioni di euro.
I Comuni che vietano di sparare i “botti” di Capodanno
Pesa sulla performance dell’industria anche il fatto che sempre più Comuni vietano di sparare fuochi d’artificio e petardi durante Capodanno. A Roma quest’anno il sindaco Gualtieri ha emesso un’ordinanza vietando di “sparare botti” dal 31 dicembre al 6 gennaio 2024. Validi solo gli spettacoli pirotecnici autorizzati. Divieto anche a Genova ma solo per la notte del 31. Le ragioni alla base del divieto non sono solo di sicurezza e ordine pubblico, ma anche ambientali. Resta consentito l’uso di fontane luminose, tubi lancia-coriandoli, bacchette scintillanti: la multa per chi sgarra è di 500 euro.
Capodanno 2023 fuochi d’artificio vietati
Ma veniamo ai numeri sui feriti: in base ai dati ufficiali del Dipartimento della pubblica sicurezza, tra il 2012 e il 2023 si sono registrati in Italia 6 morti e 3.220 feriti gravi a causa di petardi e fuochi d’artificio utilizzati nella notte di Capodanno. La notte di capodanno del 2023 ha portato al pronto soccorso 180 persone di cui 48 ricoverati dei quali 11 gravi. Per quanto riguarda l’impatto sugli animali domestici e selvatici le stime affermano una media annua di 5mila animali che perdono la vita per cause dirette e indirette riconducibili a petardi ed esplodenti.
Botti e feriti di capodanno: i numeri degli ultimi anni
Nel 2022 invece 124 feriti dei quali 14 gravi. E poi c’è il dato dei minori feriti: 50 nel 2023 a fronte dei 20 del 2022. Nel 2023 inoltre si sono registrati 11 ferimenti da colpi d’arma da fuoco, in aumento rispetto ai 10 del 2022.
Tra gli episodi più gravi verificatesi per l’uso sconsiderato di prodotti pirotecnici illegali è da ricordare, per esempio, il ferimento di un bambino di 12 anni nel 2019 a causa di un’accidentale esplosione di un petardo raccolto in strada o quello del 2021 di una donna colpita da un proiettile vagante mentre era sul balcone della propria abitazione.
I dati si riferiscono al 2023
Fonte: Polizia di Stato, Dipartimento della Pubblica sicurezza, Asspi