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FSE 2.0 sta prendendo forma. E da Roma parte il roadshow

Il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) sta prendendo corpo. A differenza di quello attuale, consentirà al personale medico di consultare i dati di noi cittadini per curarci ovunque, anche in situazioni di emergenza, senza più avere limiti digitali regionali. Perché, ad oggi, i Fascicoli Sanitari Elettronici (FSE) regionali non si parlano tra di loro. Il superamento di questi confini geografici è uno dei molteplici vantaggi che avrà l’FSE 2.0, che, a regime, nei prossimi due anni sarà il punto unico ed esclusivo di accesso per i cittadini ai servizi del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Al nuovo fascicolo sanitario elettronico si accederà da un portale nazionale.

Prima informazione utile: da oggi, 22 aprile, fino al 30 giugno i cittadini potranno opporti all’inserimento nel nuovo FSE dei documenti antecedenti al 19 maggio 2020.

Mentre tra il 10 e il 15 giugno prossimo si terrà la prima tappa del roadshow governativo a Roma del FSE per spiegare i vantaggi a cittadini e personale medico. Il Governo sta decidendo la data esatta.

FSE 2.0, i vantaggi

La riforma del FSE è contenuta nel decreto del Ministero della salute del 7 settembre 2023, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale/Serie Generale del 24 ottobre 2023

Il fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 sarà essenziale per la sanità territoriale, ma per esserlo l’FSE dovrà garantire, tempestivamente, a tutti gli operatori sanitari e assistiti i documenti e le informazioni necessarie per erogare l’assistenza.

La riforma dell’FSE è solo uno dei progetti di Sanità digitale presenti nella Missione 6 del PNRR, concepita con un cambio di paradigma, con la persona al centro.

Per l’FSE 2.0 il PNRR stanzia 1,3 miliardi di euro, mentre per la realizzazione della piattaforma per la Telemedicina 1 miliardo di euro.

Ecco come sarà la Telemedicina in 7 passaggi, tutti in digitale: dalla prenotazione, alla televisita fino al referto

Agenas è il soggetto attuatore degli investimenti del PNRR in riferimento a Telemedicina e sanità digitale. L’obiettivo del progetto è quello di garantire omogeneità a livello nazionale delle politiche di digitalizzazione. La Telemedicina sarà parte integrante del progetto di salute e sanità digitale  – con una forte sinergia in questa fase con l’attuazione del FSE2.0 –  quale strumento a supporto del percorso di cura dei pazienti cronici. Giulio Siccardi ha spiegato i 7 passaggi chiave, ovviamente, tutti in digitale, della futura visita in modalità telematica:

  1. Prescrizione Televisita online, anche da app
  2. Prenotazione in digitale
  3. Pagamento digitale
  4. Accettazione e attesa
  5. Erogazione televisita
  6. Referto digitale
  7. Firma e archiviazione in FSE

La piattaforma di telemedicina vedrà il coinvolgimento delle Regioni e potrà essere integrata nelle piattaforme sanitarie regionali.

Come i sanitari possono accedere all’FSE dei cittadini?

Chi può accedere ai dati del FSE dei cittadini? I soggetti sanitari tenuti al segreto professionale

E in caso di emergenza? Ecco cosa prevede l’art.20 del nuovo decreto sul FSE:

Se il cittadino non ha dato il consenso, i sanitari possono accedere al profilo sanitario sintetico

Se non sufficiente, si può accedere agli altri dati (è sempre rispettato il diritto di oscuramento).

Per profilo sanitario sintetico è il documento socio-sanitario informatico redatto e aggiornato  dal medico di medicina generale/Pediatra di libera scelta che riassume la storia clinica dell’assistito e la sua situazione corrente conosciuta.

Il cuore dell’FSE 2.0 sono i dati

Il fascicolo sanitario elettronico 2.0 rappresenterà la Sanità italiana post Covid, sarà all’avanguardia, nel suo genere, e basato su dati digitali, interoperabili, appropriati e con uno standard avanzato e farà leva anche sull’uso dell’IA. 

Il Dipartimento guidato dal Sottosegretario all’Innovazione tecnologica Alessio Butti ha lanciato “un grande piano di formazione” sulla nuova versione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE 2.0), rivolto a tutto il personale del Servizio Sanitario Nazionale, medici, infermieri e operatori sanitari, amministrativi e tecnici della Sanità. Questo piano si realizza anche in collaborazione con Assinter Italia e il sistema delle in house ICT pubbliche delle regioni.

L’FSE 2.0 non sarà una sperimentazione, ma la sua industrializzazione grazie anche ai player del settore sanitario ed offrirà ai cittadini una pluralità di servizi digitali nel mondo della Sanità.

Come sarà FSE 2.0

Il FSE conterrà i seguenti dati e documenti, riferiti anche alle prestazioni erogate al di fuori del Servizio sanitario nazionale:

Concorrono alla corretta alimentazione e all’aggiornamento del FSE con i dati e i documenti riferiti all’assistito: le aziende sanitarie locali, le strutture sanitarie pubbliche del SSN e dei servizi socio-sanitari regionali e i SASN, attraverso le diverse articolazioni organizzativele strutture sanitarie accreditate con il SSN e i servizi socio-sanitari regionali, le strutture sanitarie autorizzate, gli esercenti le professioni sanitarie, anche convenzionati con il SSN, quando operano in autonomia.

Consultazione di dati e documenti del FSE

Il Fascicolo è uno strumento a disposizione dell’assistito, che può consentirne l’accesso in consultazione ai soggetti del Servizio Sanitario Nazionale e dei servizi sociosanitari regionali e agli esercenti le professioni sanitarie che lo prendono in cura, anche al di fuori del SSN.

I dati e i documenti presenti nel FSE sono sempre consultabili, oltre che dall’assistito, dai soggetti che li hanno prodotti.

I dati dove vengono prodotti?

A livello territoriale, dalla interazione medico-paziente in tutte le Aziende Sanitarie pubbliche e accreditate. La validazione di questi dati – sotto la lente delle Regioni come prevede la nuova legge – avverrà con una nuova tecnologia (Gateway). Il passaggio di tutte le ASL a cloud – un altro progetto del Dipartimento per la Trasformazione Digitale – metterà  a disposizione della sanità l’infrastruttura e i  servizi  informatici, che consentono la memorizzazione e il controllo dei documenti dell’FSE, in sintonia con un sistema nazionale, che è centrale ma federato.

Le aziende sanitarie condivideranno con le Regioni e il Ministero i dati clinici di tutti gli italiani nei formati concordati con il Garante della Privacy e senza, necessariamente, replicare banche di dati individuali dei cittadini.

I punti chiave del nuovo FSE 2.0

All’interno del FSE saranno contenuti i dati identificativi e amministrativi del cittadino, si legge nel comunicato del ministero della Salute, i referti e verbali di pronto soccorso, le lettere di dimissione, il profilo sanitario sintetico (ossia il documento socio-sanitario informatico redatto e aggiornato dal medico di medicina generale o dal pediatria di libera scelta che riassume la storia clinica dell’assistito e la sua situazione corrente conosciuta), le prescrizioni specialistiche e farmaceutiche e altri documenti quali, tra gli altri, cartelle cliniche, vaccinazioni e dati delle tessere per i portatori di impianto.

Il nuovo FSE risponde alle esigenze dei cittadini che potranno consultare dati clinici, accedere a prestazioni di telemedicina, emergenza-urgenza ed erogazione farmaci, prenotare prestazioni sanitarie. Il cittadino avrà il diritto di accedere al “Taccuino personale”, sezione riservata del FSE dove potrà inserire, modificare ed eliminare i dati e i documenti personali relativi ai propri percorsi di cura.

Strumento utile per medici e farmacisti

Consentirà ai medici di medicina generale, pediatri e medici specialisti di consultare e analizzare i dati clinici degli assistiti a supporto delle attività di diagnosi e cura, per la valutazione preventiva dell’appropriatezza prescrittiva e il monitoraggio dell’aderenza alle cure del paziente, per la prevenzione primaria e secondaria e la prenotazione di prestazioni per i propri assistiti.

Sarà uno strumento utile anche alle attività dei farmacisti, tra cui la distribuzione di farmaci e la verifica della terapia erogata, la registrazione e segnalazione di allergie e reazioni avverse ai farmaci; degli infermieri e di altri professionisti sanitari per la ricerca e consultazione dei dati clinici degli assistiti di cui seguono la cura; delle Direzioni Sanitarie Regionali, nell’ambito delle attività di prevenzione e programmazione sanitaria e degli enti di ricerca per supportare le attività di ricerca in campo medico e biomedico.

Il ruolo delle ASL e le altre strutture sanitarie pubbliche

L’alimentazione del FSE sarà garantita dalle ASL, dalle strutture sanitarie pubbliche e accreditate del Servizio sanitario nazionale e dei servizi socio-sanitari regionali e dai Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante (SASN), nonché dalle strutture sanitarie autorizzate e dai professionisti sanitari, anche convenzionati con il SSN, quando operano in autonomia. L’interoperabilità del Fascicolo sanitario elettronico, qualora l’assistito debba rivolgersi a strutture sanitarie di regioni diverse da quella di assistenza, è garantita dall’Infrastruttura nazionale per l’interoperabilità fra i FSE (INI).

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