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FSE 2.0. Butti: “Necessaria una nuova cultura del dato sanitario in Italia e l’AI sarà fondamentale”. Prime funzioni attive entro l’anno

FSE 2.0 per modernizzare la sanità italiana

Semplificazione, sburocratizzazione, sicurezza ed interoperabilità dei dati e innovazione tecnologica, anche con applicazioni di intelligenza artificiale (AI). Sono le tre caratteristiche del nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), nazionale ribattezzato 2.0, che è stato presentato oggi presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal Sottosegretario di Stato alla Salute, On. Marcello Gemmato, e dal Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Sen. Alessio Butti.

Uno strumento che nelle intenzioni del Governo dovrà modernizzare il nostro Sistema Sanitario Nazionale e soprattutto semplificare il rapporto tra paziente, medico e strutture ospedaliere.

Come spiegato in conferenza stampa, l’Italia è tra i primi Paesi che provvederà a conservare le informazioni di 60 milioni di cittadini in un ecosistema di dati sanitari. Dopo vent’anni di programmazione sanitaria si sta costruendo un sistema informativo unico al mondo.

Il progetto del FSE fa parte della progettualità del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che comprende diverse linee di investimento, finalizzate alla trasformazione digitale della Sanità del nostro Paese.

La presentazione video del nuovo logo del Fascicolo Sanitario Elettronico

Le prime funzioni saranno attivate entro la fine del 2024

Entro il 2024 saranno disponibili 4 funzioni: la possibilità di pagamento dei ticket sanitari, la prenotazione di visite ed esami, la scelta o revoca del medico e la consultazione dei referti, ovvero di esami e diagnostica per immagini“, ha annunciato Butti.

Ci hanno lavorato in tanti sul nuovo Fascicolo Sanitario Nazionale, il ministero della Salute, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, il sistema dei territori con la Conferenza Stato Regioni e il Garante Privacy”, ha spiegato Butti.

Ma non solo, perché il percorso è appena iniziato, ha detto il Sottosegretario alla Trasformazione Digitale, “coinvolgeremo tutti i portatori di interesse, in un’ampia operazione di trasparenza. Già da oggi, collegandosi ai siti istituzionali, i cittadini potranno monitorare il cantiere del nuovo FSE, nella sua implementazione e sviluppo. Illustriamo quelli che sono già i servizi attivi e il nostro obiettivo è renderlo sempre più interoperabile e allo stesso tempo un soggetto di comunicazione sanitaria più omogeneo sul territorio, fino a consentire rapporti transfrontalieri tra le regioni e gli Stati esteri”.

Un percorso nazionale per arrivare ad un’applicazione più omogena del FSE

Il 7 settembre 23 abbiamo licenziato il primo decreto che consente alle regioni di adeguarsi allo standard nazionale che stiamo promuovendo. Siamo in fase di scambio di idee con il garante Privacy – ha aggiunto Butti – per il decreto sui dati sanitari, a cui seguirà un altro provvedimento per la piattaforma della sanità digitale a breve. Per questo progetto abbiamo a disposizione 1,3 miliardi di euro di risorse per il progetto “Single Digital Gateway”, per lo sviluppo infrastrutturale delle regioni. Le in house hanno dato e daranno un grande contributo grazie ad una collaborazione attiva con loro, per l’esperienza che hanno maturato con le nuove tecnologie sui territori. Seguiranno altri eventi di comunicazione per far capire ai cittadini, di tutta Italia, in che modo sta cambiando il rapporto con il Sistema Sanitario e i medici, da Nord a Sud”.

Fino ad oggi, l’FSE poteva esser utilizzato solo a livello territoriale di prossimità, ora finalmente i dati sanitari superano i confini regionali di residenza del paziente.

Rispetto poi alle differenze sul territorio nell’applicazione del Fse, Butti ha rilevato che ci sono Regioni “più avanti ed altre meno, ma – ha sottolineato – abbiamo voluto prendere per mano e aiutare proprio le Regioni con più difficoltà, con l’obiettivo di arrivare a una applicazione più omogenea del Fse“. Il Governo, ha detto, “è positivo sulla possibilità di armonizzare i diversi Sistemi regionali: alcune Regioni hanno potuto aggiornarsi velocemente con in-house straordinarie, mentre altre, per miopia ma anche latitanza statale negli anni scorsi, sono state più lente”.

L’Ecosistema dei Dati Sanitari e l’AI

Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0, insieme alla telemedicina, alla sanità iperconnessa, all’anagrafe sanitaria, al passaggio in cloud delle aziende sanitarie, alle cartelle cliniche elettroniche dei medici di famiglia e dei medici specialisti, ai sistemi informativi ospedalieri, costituisce un grande investimento digitale per la trasformazione della nostra sanità, che si rafforza e completa con l’EDS, Ecosistema dei Dati Sanitari, che mette insieme e rielabora dal punto di vista tecnologico tutti i dati raccolti dalle regioni, valorizzando il lavoro fatto dai diversi territori in questi anni. Il completamento dell’EDS è previsto per il 2025. E poi c’è l’AI.

L’AI sarà fondamentale in questo percorso di trasformazione della nostra sanità, perché tutto il Governo si sta prodigando sul tema anche in rapporto con gli altri Stati UE e ne consesso del G7. È fondamentale cambiare il paradigma sul dato, non solo sanitario, abbiamo bisogno di una nuova cultura del dato in Italia, coniugando gli aspetti della necessità sanitaria con le potenzialità tecnologiche, e quindi di una cultura della qualità del dato. Interverremo customizzando le terapie, ma anche potenziando la capacità predittiva dell’AI per ragionare su quello che potrebbe accadere in futuro. Il salto culturale sarà fondamentale, entreremo nell’economia del remoto, garantito dalla tecnologia e l’AI, con il medico che sarà più vicino al paziente, conoscendolo sotto più livelli di salute. Grazie ad un utilizzo attento dei dati con l’AI, ad esempio, sarà possibile lanciare un alert sanitario per il medico di base, che potrà così verificare livelli fuori norma e attivare il ricovero se necessario o terapie specifiche”, ha precisato il Sottosegretario alla Trasformazione Digitale.

Tra i primi in Europa a licenziare questo nuovo strumento, che da documento amministrativo diventerà sanitario

Un dialogo tra ministeri per raggiungere un ‘obiettivo comune, in questo caso il logo del FSE, il suo funzionamento, l’impatto sul sistema sanitario nazionale e la cura del cittadino. Il Governo posta per il Fondo Sanitario Nazionale 134 miliardi di euro per il 2024, confermando il livello di spesa del periodo Covid e anzi l’aumenta. Nel 2019 il fondo era di 114,8 miliardi di euro. Insieme alla maggiore dotazione di risorse, noi abbiamo bisogno di nuovi modelli organizzativi e nuovi strumenti per poter curare meglio i pazienti e rendere più sostenibile il sistema sanitario pubblico, anche tenendo conto che la popolazione invecchia rapidamente. Nella misura 6 del Pnrr ci sono 15,6 miliardi su due direttrici: la sanità territoriale e l’FSE con la telemedicina, che occupa il 40% del fondo”, ha spiegato il Sottosegretario Gemmato.

Siamo tra i primissimi in Europa a licenziare questo strumento, grazie ad un’ottima collaborazione del Garante, trattandosi di dati particolarmente sensibili, sul FSE ci sarà la nostra storia sanitaria, blindarli è fondamentale. Voglio ricordare che è partita una campagna di comunicazione che si chiuderà il 30 giugno 2024 e tutti i cittadini possono dare o no il consenso al trattamento dei dati per il pregresso sanitario. Ciascuno di noi potrà oscurare ogni informazione e livello di accesso per rafforzare la privacy”, ha aggiunto Gemmato.

Altro dato fondamentale emerso dalla presentazione è “lo scambio transfrontaliero di informazione sullo stato di salute del paziente e sulle terapie mediche a cui è sottoposto, per favorire gli spostamenti dei cittadini, con evidenti vantaggi di aderenza terapeutica e miglior cura anche all’estero”.

Ci sarà presto un decreto dell’ecosistema dei dati, step necessario per concludere il passaggio che oggi vede FSE essere vissuto come un documento amministrativo, trasformandolo in un documento di valenza sanitaria”, ha concluso Gemmato.

La presentazione del nuovo FSE si articolerà in quattro workshop, che si tengono alle Corsie Sistine, a Roma, mercoledì 12 e giovedì 13 giugno. Nell’ambito del convegno L’Innovazione nel Sistema Sanitario Nazionale. Il Fascicolo Sanitario Elettronico per modernizzare la Sanità che vede il patrocinio del Ministero della Salute e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, saranno protagonisti i principali attori della sanità pubblica italiana, riuniti per discutere i dettagli della rivoluzione/trasformazione digitale da diversi punti di vista: il Ministero della Salute, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Sogei, Agenas, le Aziende sanitarie italiane, l’Istituto superiore di Sanità, le società scientifiche nazionali, gli organismi rappresentativi dei medici e dei farmacisti.

Il programma

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