Sullo spettro è ancora battaglia. Dopo l’ennesima presa di posizione della European Broadcasting Union (EBU) a Macao sulla necessità di preservare risorse preziose dall’insaziabile fame di banda delle telco, adesso uno Studio conferma che l’impiego più prezioso dello spettro resterà la tv digitale terrestre per i prossimi 15 anni e ne esclude l’uso coprimario di cui si parlerà alla Conferenza ITU WRC-15 di Ginevra il prossimo anno.
Il Report sulla banda UHF nella Ue è stato realizzato da Aetha e commissionato dalle più importanti organizzazioni che operano in questo settore, tra le quali EBU, Broadcast Networks Europe (BNE), Abertis Telecom, Arqiva, e le emittenti pubbliche BBC e TDF.
La Banda UHF (470-862 MHZ), essenziale per la distribuzione di servizi broadcast, è l’unica gamma di frequenze che potrebbero essere usate per la trasmissione televisiva.
E di Banda UHF si è occupato anche il Gruppo d’Alto Livello istituito dalla Ue con lo scopo di vagliare le soluzioni più opportune che ha presentato a settembre l’ormai noto Rapporto Lamy secondo il quale la banda 700 MHz dovrebbe essere usata dalla banda larga mobile in tutta Europa entro il 2020 con una tolleranza di due anni. Le frequenze inferiori a 700 MHz dovrebbe essere preservate per le tv in digitale terrestre fino al 2030.
Parte delle frequenze della Banda UHF sono infatti già state destinate ai servizi mobili ma gli operatori tlc continuano a fare pressioni per l’apertura della banda dei 700 MHz.
L’analisi di Aetha prova che la Banda UHF è quattro volte più preziosa per il digitale terrestre che per gli operatori mobili, anche tenendo conto delle previsioni più ampie sull’aumento del traffico dei dati scambiati sui vari dispositivi.
Secondo gli esperti di Aetha, non vi è alcuna ragione di prevedere un assegnazione di questa Banda a titolo coprimario in occasione della prossima Conferenza WRC-15, dove le autorità di regolazione valuteranno e, nel caso, decideranno se modificare il Regolamento ITU sull’uso delle risorse frequenziali.
Aetha ritiene che la perdita delle frequenze UHF arrecheranno danno alla qualità dei servizi televisivi in Europa e agli investimenti futuri degli operatori del digitale terrestre.
Simon Fell, Responsabile Tecnologie e Innovazione dell’EBU, ha dichiarato che questo Studio dimostra il valore economico considerevole della piattaforma DTT per gli europei e anche il ruolo fondamentale delle frequenze UHF nella distribuzione di contenuti audiovisivi.
“Tuttavia – ha precisato Fell – le previsioni in materia di traffico mobile, anche quelle più ottimistiche, non possono più giustificare la pretesa delle reti mobili di una quantità maggiore di spettro UHF”.
“Accogliamo con favore questa relazione – ha concluso – e speriamo vivamente che i governi europei arrivino alle stesse conclusioni al fine di continuare a garantire un accesso universale e gratuito a una vasta gamma di programmi e contenuti radiofonici e televisivi, così come di altri servizi distribuiti via etere”.
Aetha: Future use of the 470-649 MHz
Report for Abertis, Arqiva, BBC, BNE, EBU e TDF