Autorizzazione al cambio di tecnologia (da Gsm/Umts a Lte) dei diritti d’uso delle frequenze in banda 900 e 1800 Mhz. La misura è prevista nella bozza della Legge di Bilancio 2017 (Articolo 78) relativo al rinnovo forfettario dei diritti d’uso dei 900 e 1800 Mhz, da cui il Governo prevede di incassare più di 2 miliardi di euro (per l’esattezza 2.010 miliardi) di maggiori introiti per il 2017. Si tratta di circa 200 milioni in più rispetto a quanto previsto in una bozza di bilancio precedente, inviata una decina di giorni fa a Bruxelles.
Niente asta, come già detto, perché il rinnovo delle licenze d’uso potrà avvenire su base volontaria previo pagamento forfettario delle somme richieste e commisurate alla quantità di spettro occupate dai singoli operatori (Tim, Vodafone, Wind, 3 Italia e il nuovo entrante Iliad, sempre che voglia essere della partita).
La proroga decennale comporta il pagamento anticipato ed in un’unica soluzione dei contributi per i diritti d’uso delle frequenze da effettuarsi entro e non oltre il 30 settembre 2017.
Il cambio di destinazione d’uso dal 2 e 3G al 4G, che scatta in virtù della neutralità tecnologica per l’uso più efficiente dello spettro, riguarda appunto il rinnovo decennale (fino al 2029) dei diritti d’uso delle frequenze 900 e 1800 Mhz in scadenza a giugno 2018 da parte degli operatori titolari.
La possibilità di richiedere l’upgrade tecnologico è una novità e sembra un incentivo non secondario per gli operatori, che si ritroverebbero in casa frequenze 2G e 3G concesse per 10 anni per il 4G, quindi più pregiate ed efficienti per la trasmissione dati in mobilità.
“Al fine di favorire lo sviluppo dei servizi e delle tecnologie di tipo a larga banda e di garantire una maggiore efficienza nell’uso dello spettro, i diritti d’uso delle frequenze in banda 900 e 1800 Mhz in scadenza al 30 giugno 2018 – si legge nella bozza – possono su domanda dei titolari essere oggetto di revisione delle condizioni tecniche e di proroga con decorrenza dal 1° luglio 2017 nel rispetto del principio di neutralità tecnologica. 2. In virtù di quanto previsto al comma 1, i titolari dei diritti d’uso delle frequenze in banda 900 e 1800 Mhz in scadenza al 30 giugno 2018 possono richiedere l’autorizzazione al cambio della tecnologia sull’intera banda attribuita a far data dal 1° luglio 2017 e contestualmente la proroga alle nuove condizioni tecniche al 31 dicembre 2029 della durata dei suddetti diritti d’uso”.
Per le porzioni di spettro che non fossero assegnate in fase preliminare, è prevista un’asta con prezzo maggiorato.