Key4biz

Frequenze, 700 Mhz alle Tlc: la Francia mette fretta all’Italia

Frequenze

L’accelerazione impressa dalla Francia sul passaggio della banda a 700 Mhz dai broadcaster alla banda larga mobile rischia di prendere in contropiede l’Italia. Mentre il nostro paese è alle prese con l’imminente “sfratto” di 144 emittenti locali che creano interferenze ai paesi confinanti, Parigi ha già ufficializzato il passaggio accelerato dei 700 Mhz alle telco entro il 2019, fissando a luglio di quest’anno l’asta destinata agli operatori mobili.

C’è da dire che secondo il rapporto Lamy al momento in consultazione nella Ue e sostanzialmente accolto dalla Commissione, il passaggio obbligatorio dei 700 Mhz dalla tv alle tlc potrà essere graduale dal 2018 al 2020, con tempi di tolleranza fino al 2022. Uno slittamento ben accolto dai broadcaster di casa nostra, anche se ora Parigi ci costringerà a fare presto, per evitare il rischio di nuovi problemi di interferenze al nostro paese, già sotto osservazione per il mancato coordinamento internazionale dello spettro e sempre a rischio procedura di infrazione da parte della Ue per il disturbo provocato dalle emittenti di casa nostra in Croazia, Slovenia, Tunisia e altri paesi confinanti.

Insomma, l’Italia dovrà considerare al più presto il “plan de passage” messo in cantiere da Parigi per evitare il rischio di nuove interferenze soprattutto in Corsica.

Conto alla rovescia per le tv locali

Intanto, è scattato il conto alla rovescia per la liberazione entro il 30 aprile delle frequenze da parte di 144 emittenti locali il cui segnale provoca interferenze alla ricezione del segnale televisivo nei paesi confinanti. I termini per la liberazione delle frequenze da parte delle emittenti locali “sfrattate” scadono il 30 aprile, e per molte di esse c’è il rischio che si tratti della fine delle trasmissioni.
Secondo Aeranti-Corallo, le frequenze sostitutive che l’Agcom ipotizza di pianificare per il beauty contest siano insufficienti a garantire la continuità aziendale di molte di esse in particolare in Sicilia e nelle regioni adriatiche ma anche in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Piemonte, Lombardia, Liguria e Toscana.

Nel dettaglio, secondo Aeranti-Corallo, i canali destinati alle locali sono il 6, 7 e 11 Vhf (si tratta di frequenze pianificate per le reti nazionali) e ai canali 57, 58, 59 e 60 Uhf (frequenze della banda 700 Mhz che erano state escluse dalla pianificazione in previsione della attribuzione, a fine 2015, di tale banda al servizio mobile terrestre con status co-primario e alla futura destinazione al mobile). Sul canale 60 pesa inoltre l’incognita di interferenze con il segnale Lte. Le tv locali sono inoltre insoddisfatte degli indennizzi previsti per la liberazione, pari a 51 milioni di euro, e protestano contro i costi eccessivi per il canone di affitto delle frequenze.

Exit mobile version