Il fotovoltaico in poco più di dieci anni potrebbe arrivare a soddisfare un quinto della domanda globale di energia. È quanto sostiene uno studio dell’Università di Oxford pubblicato sulla rivista Research Policy, secondo cui dall’energia del sole può arrivare un contributo sostanziale alla lotta al cambiamento climatico.
Dagli anni ’80 il prezzo dei pannelli fotovoltaici è diminuito del 10% ogni anno. Per gli esperti questo trend proseguirà anche in futuro, dando una spinta all’adozione di questa tecnologia. ‘Gli scettici hanno sostenuto che il fotovoltaico non può diffondersi abbastanza rapidamente da svolgere un ruolo significativo nel contrasto al cambiamento del clima, ma una semplice estrapolazione di tendenza della crescita dell’energia solare – scrivono i ricercatori – indica che il fotovoltaico potrebbe rappresentare il 20% dei consumi energetici entro il 2027′. Si tratta di una stima, osservano, nettamente superiore a quella formulata dall’Agenzia internazionale dell’energia, secondo cui anche nello scenario più ottimistico il solare arriverà a generare il 16% dell’elettricità globale nel 2050.
Gli scienziati sono convinti che in un contesto in cui le limitate risorse per gli investimenti tecnologici costringono i politici a concentrarsi su alcune tecnologie che hanno una reale possibilità di raggiungere e superare la parità di prezzo tra l’energia da rinnovabili e quella da fonti tradizionali, la possibilità di avere previsioni sempre più accurate, dovrebbe rivelarsi particolarmente utile.