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Fosche previsioni riguardano la Terra e la popolazione mondiale

È preoccupante l’estensione dell’aggressività e della sopraffazione che sta infettando molti Paesi a seguito della guerra in Ucraina

Paolo Maddalena

Infatti è entrata in scena anche la Corea del Nord che ha lanciato un missile che ha sorvolato il Giappone ed è finito nel Pacifico. Immediata è stata la risposta americana che ha centrato, con estrema precisione, quattro obiettivi nel mare della Corea del Nord. Ed è entrata in scena anche la Corea del Sud, che ha lanciato contro la Corea del Nord, un missile che ha sbagliato traiettoria ed è ricaduto nella stessa Corea del Sud.

Aumenta intanto fortemente la tensione fra Russia da una parte e Ucraina e USA dall’altra. Infatti Putin ha dichiarato di voler usare armi nucleari cosiddette tattiche, che sono terribilmente dannose per le radiazioni che producono, e dall’altra parte Zelensky ha firmato un decreto con il quale afferma di respingere qualsiasi ipotesi di accordo.

Intanto le forze militari ucraine stanno avanzando nell’ambito dei territori dichiarati dalla Russia come parte del proprio territorio. 

In questo scenario resta inascoltato dai governanti e purtroppo dai popoli il grido della terra, la cui temperatura è in continuo innalzamento provocando uragani frequentissimi in tutte le parti del mondo, mentre lo scioglimento dei ghiacciai continua a ritmo serrato e il gas, proveniente dalla Russia con il condotto Nord-Stream 1, continua a inquinare l’intero mar Baltico, espandendosi in Europa e arrivando persino in Italia a quote alte senza che nessuno prenda provvedimenti.

Ci si preoccupa soltanto di sostituire il mancato invio del gas da parte della Russia con l’uso altamente inquinante del carbon-fossile.

Molto preoccupante è il fatto che l’Unione europea sembra stia perdendo la sua unità. Infatti, mentre la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen propone di mettere un tetto al prezzo del gas, la Germania si muove per conto proprio, stanziando 200 miliardi per pagare il gas a prezzo di mercato, dopo aver messo fuori bilancio i propri debiti e ha dichiarato di volere un ritorno dell’austerity che danneggerebbe sicuramente i Paesi più deboli.

Anche Olanda, Austria e Svezia si stanno muovendo autonomamente e, insieme con la Germania, hanno rifiuto la creazione di un fondo comune per far fronte all’emergenza energetica.

È da sottolineare tuttavia che in contrapposizione a questo atteggiamento negativo, per far fronte all’aumento delle bollette del gas e della luce elettrica, si distingue il lodevole comportamento della Spagna, a guida socialista, la quale ha varato un pacchetto di misure tra le quali hanno particolare rilievo la tassazione dei patrimoni dei più ricchi e la diminuzione di tasse ai ceti più poveri della popolazione, ha aumentato il salario minimo, eliminato il precariato, ha ridotto l’iva sulle bollette dal 21 al 5%, e ha potuto così introdurre un tetto al prezzo del gas.

Ed è da notare al riguardo che il governo inglese, che aveva dichiarato di voler diminuire le tasse sui patrimoni più alti, ha dovuto fare marcia indietro per la reazione dei mercati che hanno immediatamente fatto crollare il valore della sterlina, così dimostrando che la tassazione dei patrimoni più alti non turba affatto l’andamento dei mercati.

In Italia tutto è in alto mare e l’interesse generale è rivolto soprattutto alla formazione del nuovo esecutivo, mentre continua l’azione neoliberista del governo Draghi, sempre dannosa per gli interessi del Popolo. 

Il problema sembra essere soltanto quello della distribuzione delle poltrone, unico fine per il quale si è svolta la propaganda elettorale, che di tutto ha parlato tranne che della soluzione degli importantissimi argomenti che ho finora descritto.

Ricordo che l’Italia ha un’ancora di salvezza nella Costituzione e che tutti coloro che nelle prossime settimane saranno ulteriormente colpiti dall’aumento del 74% delle bollette del gas e del 59% delle bollette della luce, dovranno chiedere a gran voce, come sostiene soltanto Unione Popolare, l’attuazione della Costituzione.

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