Il Governo pomperà liquidità nel sistema nazionale delle piccole e medie imprese (Pmi) per sostenerle e garantirne la sopravvivenza in un momento di emergenza storica, di cui ancora non si intravede una via di uscita.
C’è da chiedersi se non sia già troppo tardi. Una mossa “lumaca“, che appare sempre lenta e in ritardo rispetto alle urgenze del mondo del lavoro, come altre di cui ancora si sta discutendo a Palazzo Chigi.
Come hanno già sottolineato Confindustria e Confartigianato, diversi giorni fa, bisogna muoversi più rapidamente o si rischia grosso.
Questo comunque il messaggio del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, pubblicato sul profilo facebook per presentare le proposte e annunciato in un intervento sul TG1.
“Manteniamo la parola data, sappiamo bene che la grande necessità è quella di vedersi garantita la liquidita ed è per questo che il ministero dello Sviluppo economico potenzierà l’attuale Fondo di Garanzia per le Pmi con un netto snellimento burocratico“, ha precisato il ministro.
Pmi e nuove risorse
“La dotazione di circa 7 miliardi da qui alla fine dell’anno e la capacità di generare circa 100 miliardi di euro di liquidità per le aziende fino a 499 dipendenti”, ha spiegato Patuanelli.
Il pacchetto di risorse sarà presentato al prossimo Consiglio dei ministri (Cdm), assieme alla normativa sul Golden Power, che riguarderà anche le Pmi e “le filiere produttive del Paese”.
Uno strumento che secondo Patuanelli è in grado di sviluppare un “effetto leva” tra 1 e 14, tale cioè non solo da garantire la liquidità alle Pmi per il momento, ma soprattutto “di potersi rilanciare domani”, quando si allenteranno le restrizioni imposte alle aziende.
Ne dettaglio
Il Fondo, secondo quanto annunciato al TG1, agirà su tre filoni principali:
- garanzia al 100% per i prestiti fino a 25.000 euro, senza alcuna valutazione del merito di credito;
- garanzia al 100% per i prestiti fino a 800.000 euro, con la valutazione del merito di credito;
- garanzia al 90% per i prestiti fino a 5 milioni di euro, potendo arrivare al 100% con la controgaranzia dei Confidi, con valutazione del modulo economico-finanziario.
Garantito, inoltre, che “non ci sarà alcun costo di istruttoria della pratica” e che saranno ammesse anche le imprese con numero di dipendenti non superiore a 499.
Il Fondo PMI
Lo scorso 3 aprile, il Consiglio di gestione del Fondo che è arrivato a deliberare le operazioni presentate “fino al 31 marzo”.
Il Consiglio ha poi assicurato in una nota che “per venire incontro alle esigenze immediate di liquidità delle imprese” raddoppierà le sue riunioni, “che si svolgeranno regolarmente due volte a settimana“, con l’obiettivo di accorciare al massimo i tempi di approvazione delle domande.