Come ogni anno la Wunderman Thompson Intelligence ha pubblicato la lista dei 100 trend più rilevanti per l’anno 2022. Anche questa volta, come nelle precedenti occasioni, dedicheremo alcuni approfondimenti all’analisi dei temi più interessanti per quanto riguarda tecnologia, società e business.
Nel nostro primo articolo abbiamo deciso di focalizzarci sul trend n°15 della sezione Tech & Innovations: gli Advanced Avatars, ovvero avatar virtuali con sembianze umane.
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Nel nostro secondo articolo, invece, abbiamo dedicato un approfondimento al tema degli sviluppi del 5G nel campo medico e, in particolare, come stanno procedendo le prime applicazioni massive di questa tecnologia negli ospedali in Cina.
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Oggi invece parleremo di Flagship Store Virtuali, ovvero la tendenza propria di numerosi brand di aprire i propri negozi nel metaverso, offrendo all’utente la possibilità di fare acquisti fisici o virtuali all’interno di spazi tridimensionali.
Flagship Store Virtuali: alcuni casi studio
Come sappiamo, oggi avere una solida presenza digitale per i brand è più che mai importante. Secondo un recente sondaggio realizzato dalla Wunderman Thompson Data, l’81% dei consumatori globali concorda sul fatto che la presenza digitale di un marchio è importante quanto la sua presenza in negozio.
Questo sta spingendo i brand a migliorare la loro presenza attraverso i digital commerce, e in particolare creando negozi monomarca virtuali dove è possibile, oltre ovviamente comprare i prodotti, anche vivere un’esperienza immersiva, in realtà virtuale e aumentata, o attraverso una navigazione guidata da browser.
È il caso per esempio di Fendi che, nel luglio 2021, ha aperto un Flagship Store Virtuale basato sul suo negozio 57th Street a New York, offrendo ai visitatori tour virtuali e accesso alle sue ultime collezioni.
Stessa tipologia di Flagship Store Virtuale è quello di un altro brand di lusso, Hermès, che l’anno scorso ha lanciato tre negozi digitali a Singapore, negli Emirati Arabi Uniti e in Thailandia.
Diverso invece è il caso di Samsung che, nel gennaio 2022, ha aperto una replica virtuale del suo Flagship Store di New York City all’interno del metaverso di Decentraland. All’interno il visitatore può comprare prodotti fisici e NFT e partecipare a eventi dedicati.
Anche i marchi di bellezza stanno aumentando la loro presenza nel mondo virtuale. Lancôme ha debuttato con il suo primo showroom virtuale, dedicato al mercato di Singapore, nell’estate del 2020. Il flagship store di Lancôme offre tutto un insieme di esperienze: shopping 3D, consultazioni ed eventi educativi, inclusa una zona dove i visitatori possono fare un test della personalità, progettato dalla psicologa Perpetua Neo.
Dato il successo di questa esperienza, il brand ha deciso di continuare ad investire nei Flagship Store Virtuali, aprendone di nuovi in Australia, Corea e Stati Uniti.
Anche noi di Neosperience siamo entrati nel mercato dei Flagship Store Virtuali, realizzando per Haier, brand di elettrodomestici n°1 al mondo, il suo primo showroom virtuale.
Qui gli utenti possono vedere i prodotti in 3D, trasportarli in realtà aumentata direttamente a casa e acquistarli. Al momento lo showroom virtuale è attivo in oltre 20 paesi in tutta Europa, ed è visitabile in 15 lingue.
Conclusioni: perché gli showroom virtuali sono il futuro del retail
Secondo le previsioni di eMarketer, il mercato globale dell’e-commerce crescerà da 4,89 trilioni di dollari nel 2021 a 5,42 trilioni di dollari nel 2022. I flagship store virtuali giocheranno un ruolo determinante in questa crescita grazie all’offerta di esperienze immersive e coinvolgenti che guideranno i clienti alla scoperta dei valori del brand, anche nel mondo virtuale.
Senza parlare poi di tutto il mercato alternativo degli NFT, in grande crescita nell’ultimo anno, che sarà in grado di rivoluzionare il mondo retail come mai prima d’ora attraverso la proposta di beni unici digitali. Se vuoi approfondire il discorso sull’impatto degli NFT ti invitiamo a leggere il nostro articolo sul tema a questo link.