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Fintech, se Amazon e Facebook ti fanno da banca

Pagamenti via chat

Una bella gatta da pelare per le banche tradizionali perché le “non banche” sono più attrezzate per i pagamenti peer to peer e per l’mPayment, bastino qui gli esempi di Paym nel Regno Unito, che consente di pagare via smartphone con il semplice utilizzo del numero di cellulare del destinatario, di Venmo negli Usa, un free wallet per condividere pagamenti con gli amici, o Facebook Messenger, che nel Regno Unito è pronto per i pagamenti via chat.

Pagamenti diretti

Insomma, a partire da gennaio le banche piano piano cominceranno a condividere con i big della rete i dati sui conti dei loro clienti e i big della rete cominceranno a effettuare pagamenti a loro nome, senza bisogno di intermediazioni da parte delle banche. Di fatto, se un cliente Amazon vorrà pagare un mese di abbonamento a Prime potrà farlo direttamente tramite Amazon. Il cliente non dovrà accedere alla app della banca, non dovrà inserire il suo numero di conto e né autenticarsi per la transazione, perché sarà Amazon stessa a chiudere la transazione in automatico. In futuro, sarà quindi possibile dare 10 euro al tuo amico via WhatsApp semplicemente digitando “+10 euro” in chat.

Sfida Fintech

L’avvento del fintech è quindi una grossa sfida alle banche tradizionali, perché la maggior parte delle interazioni che hanno con i clienti riguardano pagamenti. Se i pagamenti non passano più per la banca, la banca perde il bene più prezioso di cui dispone, cioè il rapporto diretto con il cliente e soprattutto i dati sul suo profilo di pagamento e di rischio.

Il valore dei dati

Senza i dati dei clienti le banche perdono il patrimonio dei dati dei clienti, che al contrario piano piano passa in mano ai grossi player della rete. Ma cosa se ne farà ad esempio Google di questi dati? In primo luogo, potrà utilizzarli a scopi pubblicitari, sfruttando le informazioni bancarie degli utenti, che non saranno più nella disponibilità esclusiva della banca. E’ per questo che le banche tradizionali, per non disperdere il loro patrimonio basato finora sul rapporto diretto ed esclusivo con i clienti, dovranno fare un netto salto di qualità tecnologico nel prossimo futuro, da costruire sull’identità, la fiducia e la reputazione.

Articolo tratto dall’eBook di key4biz’ I Tech trend 2018‘. Per scaricare l’eBook clicca qui.

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