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Finanziamento ai partiti: nel 2 per mille vince il Pd con 475.808 firme

Montecitorio, sede della Camera dei Deputati (Roma - 2021-01-13, Vincenzo Livieri / IPA) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

Sono gli elettori di Carlo Calenda i più ricchi in Italia. Almeno a guardare le statistiche sul 2 per mille nel 2022 appena pubblicate dal ministero dell’Economia e delle Finanze. A partire dall’anno finanziario 2014, infatti, è stato introdotto un nuovo sistema di finanziamento ai partiti in base al quale il contribuente ha la possibilità di destinare il due per mille della propria Irpef alla formazione preferita all’atto di presentazione della sua dichiarazione dei redditi.

Il finanziamento ai partiti politici e il 2 per mille

Sono stati 1.431.384 gli italiani che non hanno ignorato la riga del 2 per mille nella dichiarazione del 2022 (relativa, quindi, all’anno di imposta 2021). Sono il 3,48% del totale e il gettito complessivo è stato di 20.402.808 euro. Una cifra molto piccola se confrontata a quelle che caratterizzavano il periodo precedente all’abolizione del finanziamento pubblico, di cui sono rimasti solo i rimborsi elettorali, e a quelle di cui beneficiano le forze politiche in altri Paesi europei, come la Germania.

Sono però numeri in aumento rispetto al 2021, quando le scelte erano state 71mila in meno e gli euro raccolti 1 milione e 845mila in meno. Naturalmente su questi dati ha avuto un ruolo la ripresa dalla crisi del 2020. Questa infatti aveva avuto un impatto anche sul 2 per mille dell’anno successivo, il 2021, quando aveva generato un gettito di 356mila euro inferiore a quello del precedente.

Le cifre più recenti hanno superato, comunque, pure quelle pre-Covid. Si tratta del risultato, oltre che di un aumento dei redditi, anche di una maggiore popolarità di questo strumento di finanziamento. I partiti si sono mobilitati in modo sempre più deciso per sensibilizzare i propri simpatizzanti sull’importanza della firma sulla dichiarazione fiscale.

La classifica dei partiti politici più scelti: il Pd è primo

Il Pd è la forza politica che ha ottenuto più scelte in assoluto, 475.808, il 33,24% del totale, che hanno generato 7.346.785 euro. Come si vede nel grafico in alto, la parte di finanziamento ai partiti che il Pd ha incamerato è quindi molto superiore a quella che i sondaggi e le recenti elezioni politiche farebbero intuire. Vi è anche da considerare il fatto che il Movimento 5 Stelle, come nelle altre occasioni, non aderisce al 2 per 1000 per e non è quindi presente.

Probabilmente è soprattutto un indicatore di una maggiore organizzazione dei militanti e della più grande capacità di raggiungere i propri elettori. Al contrario di quanto accade, per esempio, a Forza Italia, che è stata scelta solo dal 2,36% dei contribuenti, una percentuale invece inferiore all’8,1% ottenuto il 25 settembre 2022 nelle urne.

L’andamento dei finanziamento ai partiti

Per il Pd si tratta, tuttavia, si tratta di un declino rilevante rispetto agli anni precedenti. Se nel 2020 e nel 2021 a sceglierlo furono rispettivamente dal 36,23% e dal 34,11%, nel 2019 fu selezionato dal 42,17%, mentre nel 2015 e 2016 aveva superato addirittura il 50%.

Dopo il Pd è Fratelli d’Italia la seconda forza politica più scelta. Ha ricevuto il 16,34% delle firme. Si tratta del 10% in meno della percentuale ottenuta alle ultime elezioni generali, tuttavia è evidente l’aumento nel corso degli anni: nel 2018 aveva raccolto solo il 5,04% delle preferenze dei contribuenti, nel 2020 erano diventati l’11,97%, per poi crescere ancora fino alle cifre attuali.

Certo, l’incremento non è stato analogo a quello ricevuto nelle urne, anche perché molti dei suoi elettori sono nuovi, non “fidelizzati” al punto da scrivere il codice del partito nella riga apposita della dichiarazione dei redditi.

Se la cava meglio la sinistra

Viene poi la Lega, che si è presentato con due diciture, Lega Salvini premier e Lega per l’indipendenza della Padania. Il primo è il partito attuale, fondato nel 2018 sostituendo di fatto quello originale (Lega per l’indipendenza della Padania appunto) che però non è stato sciolto a causa dei debiti che su esso gravano. Insieme hanno ricevuto il 9,62% delle scelte, poco più di quanto avuto alle politiche.

A sovraperformare, e non di poco, rispetto al risultato delle urne sono anche Verdi e Sinistra Italiana, con il 10,32% in tutto, a fronte di un consenso del 3,6% e Articolo 1, con il 4,67%. Quest’ultima formazione in realtà alle elezioni non si è neppure presentata con il proprio simbolo, ma con il Pd.

Azione e Italia Viva, Italexit e +Europa, rispettivamente con il 7,11%, il 3,05% e il 2,91% ottengono una percentuale di firme non lontana da quella ricevuta nelle ultime consultazioni.

Chi ha ricevuto il finanziamento medio più alto?

Da questi dati, però, siamo in grado di osservare anche quanto gli italiano hanno donato a testa (che si può vedere nel grafico qui sopra). E capire, quindi, chi ha i sostenitori più facoltosi. Nel complesso 49.167 persone hanno scelto di destinare lo 0,2% dell’imposta sul reddito dedicata al finanziamento ai partiti ad Azione di Carlo Calenda e questo ha generato un gettito di 1.256.466 euro. Vuol dire che in media ogni elettore del partito ha versato 25,56 euro, molto più delle media nazionale di 14,25.

Al secondo posto con 19,5 euro la Sudtiroler Volkspartei, partito che del resto rappresenta gli interessi della provincia più ricca d’Italia, seguita da Italia Viva, alleata di Azione, con 18,47 euro.

I partiti con i simpatizzanti meno facoltosi

Il partito con contribuenti più poveri è invece Usei (Unione Sudamericana Emigrati Italiani). Ha raccolto solo 113.209 euro dagli 11.970 che l’anno scelto, solo 9,46 euro a testa. Si tratta della lista di riferimento di molti immigrati in Argentina e nel resto del Sudamerica, probabilmente in gran parte pensionati con un reddito inferiore alla media.

Il secondo partito “più povero” è Cambiamo!, nonostante sia radicato al Nord, nella regione governata dal suo fondatore, il Presidente della Liguria Giovanni Toti.

Più comprensibile il fatto che le altre tre formazioni che hanno approfittato meno di questa forma di finanziamento ai partiti siano alcune di quelle che sono più radicate al Sud o tra gli emigranti, ovvero il PSI (10,3 euro), il Movimento Associativo Italiani all’Estero – MAIE (10,31 euro) e il Movimento la Puglia in Più (10,40 euro).

I dati si riferiscono al: dichiarazioni dei redditi del 2022 

Fonte: Ministero delle Finanze

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