Dopo l’accordo con Fastweb, siglato a luglio, Telecom Italia starebbe proseguendo con gli accordi volti ad accelerare lo sviluppo della fibra ottica. Secondo quanto riferito da Il Sole 24 Ore e La Repubblica, la società avrebbe infatti siglato nelle scorse settimane un Memorandum of understanding con A2A per lo sviluppo congiunto delle infrastrutture in fibra ottica a Milano.
Secondo le ipotesi in circolazione, Telecom Italia avrebbe l’opportunità di posare la fibra ottica utilizzando le reti elettriche di A2A o anche di realizzare nuove reti in joint venture con la società, multiutility attiva nei settori energia, ambiente, calore e reti. Dall’accordo con A2A e con altre utilities, come Acea a Roma, potrebbero derivare quindi importanti sinergie e una notevole riduzione dei tempi e dei costi degli investimenti.
L’accordo, seppur non ancora confermato, è stato giudicato positivamente dagli analisti di Mediobanca, secondo cui “la combinazione del know-how di Telecom Italia nello sviluppo della fibra e con le infrastrutture di A2A potrebbe accelerare notevolmente il piano di sviluppo della fibra consentendo una interessante ottimizzazione dei processi e dei costi”.
L’accordo, hanno aggiunto, “potrebbe mettere pressione a Enel Open Fiber” e segna una nuova mossa concreta del nuovo ad Flavio Cattaneo sul versante della fibra dopo l’intesa raggiunta con Fastweb.
Anche gli analisti di ICPBI hanno espresso un parere positivo poiché “…l’accordo conferma la volontà di Telecom Italia di accelerare il piano di copertura della rete in fibra ottica, sfruttando le potenzialità derivanti dagli accordi con le utilities, per ridurre tempi e costi degli investimenti, che coinvolgeranno anche Fastweb nel progetto Flash Fiber”.
Secondo i numeri forniti da Telecom a giugno 2016 la fibra ha raggiunto oltre la metà delle abitazioni del paese e viaggia un ritmo di oltre 7.320 chilometri di fibra posata ogni giorno. Entro fine 2018, il piano prevede la cablatura dell’84% delle case e il 98% di popolazione raggiunta, a fronte di investimenti per oltre 4,5 miliardi di euro.