Il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, ha messo la parola fine alle indiscrezioni su una possibile collaborazione con Enel sulla fibra ottica.
“Non è all’ordine del giorno”, ha detto Recchi che invece fino a poco tempo fa si dimostrava più aperto verso questa ipotesi. Solo pochi mesi fa dichiarava, infatti, che Telecom non è condannata a costruire ovunque: “Siamo ben felici di collaborare dove ci siano già cavi in fibra”, diceva, sottolineando che Telecom era ben disponibile ad affittare da terzi la rete laddove fosse più conveniente rispetto a farla da zero.
“Ma per periodi molto lunghi. Non certo un anno ma almeno 20 anni”, ribatteva l’ex ad Marco Patuano.
Ben venga la concorrenza, “purché sia ad armi pari”, dice invece oggi Recchi, insistendo sul fatto che comunque Telecom parte avvantaggiata essendo leader del mercato – con 11 milioni di chilometri di fibra già posati – e ribadendo la necessità di un contesto regolatorio uguale per tutti: “è importante che le imprese siano messe tutte nelle stesse condizioni di competere”, ha spiegato, ritornando su un punto messo nero su bianco anche dall’Ad Flavio Cattaneo. In audizione al Senato Cattaneo aveva infatti affermato che “…le regole devono essere applicate a tutti, non solo a noi, e devono essere uguali per tutti. Inoltre devono essere date prima”.
Chiusa la porta ad Enel, di concessione ventennale, invece, Telecom potrebbe aggiudicarsi quella della rete in fibra ottica nelle aree bianche nelle prime sei Regioni interessate dal bando Infratel. La società parteciperà a tutte le gare “che saranno messe in appalto” ha annunciato Recchi, dicendosi felice del fatto che i bandi per i Cluster C e D – quelli cosiddetti a ‘fallimento di mercato’ – “siano stati finalmente approvati” dal Governo.
Quanto allo scorporo e alla quotazione di Sparkle, neanche questo dossier sembra sia all’ordine del giorno.
La controllata Sparkle era considerata l’ago della bilancia nell’offerta che Telecom aveva presentato alla CDP per acquisire Metroweb. A prevalere pare sia invece l’offerta presentata da Enel, anche se ancora – come ha confermato anche Recchi stamani – non ci sono state comunicazioni ufficiali da parte dei due azionisti della società della fibra.
“Non ci sono comunicazioni ufficiali. Non abbiamo ancora visto risposte alle diverse offerte che sono arrivate, né alla nostra né a quelle di altri. Non abbiamo più parlato”, ha riferito Recchi.
Riferendosi quindi al Brasile, Recchi ha mantenuto un atteggiamento più attendista.
Presidente e Ad sono appena tornati dal Paese sudamericano, dove hanno voluto seguire da vicino i lavori del piano di ristrutturazione della controllata Tim Brasil. Nonostante le difficoltà del contesto macroeconomico, infatti, Telecom continua a credere nelle enormi potenzialità del mercato, dove la priorità è ora l’implementazione di un piano di recupero dei costi che metta in sicurezza la sostenibilità del business e liberi risorse per migliorare la copertura e la qualità della rete.
“In Brasile tutto bene, ma non diciamo niente fino alla presentazione dei conti del secondo trimestre che sarà a fine luglio. I lavori sono in corso secondo le previsioni e c’è molto ottimismo”, ha detto Recchi.