Come anticipato nei giorni scorsi, l’ad di Enel Francesco Starace ha approfittato del viaggio in Sudamerica appena compiuto dal premier anche per parlare del piano dell’azienda per la banda ultralarga nelle aree cosiddette a fallimento di mercato.
Alla trasferta sudamericana, ricordiamo, ha partecipato una folta delegazione di amministratori di aziende pubbliche e private il cui fatturato, scrive l’Unità, supera abbondantemente il 10% del prodotto interno lordo del nostro Paese. Francesco Starace avrà quindi sicuramente colto l’occasione per discutere anche di questo tema ‘caldo’, visto anche che si è appena conclusa l’analisi svolta dalla società elettrica in 26 città per comprendere l’apporto che l’azienda potrà dare alla Strategia Nazionale per la banda ultralarga in termini di risparmio economico.
Da Enel, ancora, il riserbo sul piano è massimo: qualcosa di più sui dettagli ‘numerici’ della strategia si saprà il prossimo 18 novembre, quando la società presenterà il piano industriale agli investitori e in quell’occasione con ogni probabilità farà conoscere dettagli più precisi sull’operazione.
L’ingresso di Enel non può che essere accolto positivamente dal governo, che intende imprimere un’accelerazione al processo di infrastrutturazione digitale del Paese. Obiettivo è instaurare una collaborazione con tutti gli operatori, ma non in un’ottica di ‘condominio’, invisa a Telecom Italia. Nelle 26 città considerate nell’analisi preliminare al piano, del resto, la società ha collaborato con tutti gli operatori e così vorrà continuare a fare in futuro.
Aperta a tutti, anche Metroweb che – ha dichiarato il presidente Franco Bassanini – “va avanti per la sua strada trattando con tutti quanti vogliono partecipare alla realizzazione del piano del governo, quindi Telecom Italia, Enel, Wind e Vodafone”.
Con Wind e Vodafone, Metroweb aveva siglato una lettera d’intenti che scadrà a breve, mentre con Telecom Italia aveva intavolato nuove discussioni su una proposta di accordo che si era arenata in primavera e potrebbe riaprirsi con la possibilità che Telecom prenda da subito in mano il 60% della joint venture che dovrebbe nascere dalla collaborazione fra le due società.
Anche tra Enel e Metroweb erano state intavolate discussioni, i cui esiti sono però ancora tutti da definire.
Tutti, insomma, si dicono pronti a lavorare con tutti, ma a quanto pare ciascuno prosegue sulla sua strada e nessuno vuole il condominio: a chi spetterà allora il ruolo di regista della fibra ottica all’italiana? Nelle prossime settimane sapremo se sarà Enel.