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Fibra FTTH, Adiconsum chiama Agcom: ‘Troppe offerte ingannevoli, il sistema dei semafori va superato’

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Offerte in fibra complesse e messaggi pubblicitari nebulosi, che inducono in errore il consumatore. Adiconsum chiede un incontro all'Agcom per trovare nuovi standard condivisi.

La vera fibra FTTH è quella che arriva fin dentro le abitazioni degli utenti. Lo ha stabilito a suo tempo tre anni fa l’Agcom. Ma le nuove regole di trasparenza sul tipo di connessione non bastano a fare chiarezza. La confusione regna sovrana sotto il cielo della banda ultralarga italiana, soprattutto quella FTTH. E questo vale non soltanto per i 5 Giga di Iliad, finiti recentemente sotto i riflettori. Ma un po’ per tutti i player sul mercato.

Adiconsum chiama Agcom

Ed è per questo che Adiconsum ha da poco fatto una segnalazione all’Agcom, e chiede un incontro urgente per trovare metodi più lineari e condivisi per regolare la pubblicità della fibra da parte degli operatori. Pubblicità che, secondo l’associazione dei consumatori, sono troppo spesso nebulose e volutamente ingannevoli, tanto da indurre in errore gli acquirenti in una giungla di sigle astruse (Gpon, Epon, porta Ethernet ecc.) degne di una facoltà di ingegneria. Ma incomprensibili per il consumatore medio.

Il vecchio (si fa per dire) sistema di catalogazione della fibra tramite semaforo, voluto da Agcom, (verde per la fibra FTTh, giallo per la rete mista fibra-rame FTTc, e rosso per il rame) non basta per fare chiarezza.

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Partire dalla velocità minima garantita

“…Riteniamo quindi che sia indispensabile pubblicizzare gli abbonamenti in fibra indicando SEMPRE e soprattutto la velocità minima garantita, dato che permette la reale comparazione, e la velocità massima possibile per ogni specifica tecnologia utilizzata. Purtroppo abbiamo dovuto constatare che la velocità minima garantita, che è l’unico parametro riconosciuto da Misurainternet e che permette il reclamo per inadempienza contrattuale, non viene mai indicata tranne da ILIAD (che la indica però come stimata e non garantita), TISCALI e VODAFONE”, si legge nella segnalazione inviata all’Agcom.

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Il tema non è secondario, anche perché le false promesse sono dietro l’angolo. Per i 10 Gigabit al secondo, ad esempio, secondo gli esperti ci vorranno almeno 10 anni ma c’è chi nei messaggi promozionali già li pubblicizza. Non sarebbe prima il caso di portare la banda ultralarga a tutto il paese?

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