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Fibercop, verso 1.300 uscite volontarie in vista del nuovo piano. Sparkle, sarà la volta buona?

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Il 26 settembre incontro Fibercop con i sindacati per discutere delle uscite volontarie. Ugliarolo (Uilcom Uil): 'Chiederemo all'azienda di conoscere appena possibile il nuovo piano industriale per capire quali sono i driver futuri'. Sempre il 26 settembre, possibili novità sull'offerta per Sparkle al Cda di Tim.

Sono in vista, secondo Radiocor, 1.300 uscite volontarie (pari al 6% del personale) dal perimetro della nuova Fibercop, l’azienda dell’infrastruttura fissa di tlc che Tim ha ceduto alla cordata guidata dal fondo americano Kkr, e che conta attualmente poco meno di 20mila dipendenti.

Il nuovo management, come riferito anche dal presidente Massimo Sarmi in occasione dell’assemblea di Confindustria, è al lavoro sul piano industriale che, dovrebbe essere presentato nel primo trimestre del 2025 e punterà allo sviluppo del business.

Il 26 settembre incontro con i sindacati

Intanto il 26 settembre ci sarà un incontro con i sindacati delle tlc (Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil) sull’ipotesi di uscite volontarie di 1.300 dipendenti ex articolo 4, cioè con l’isopensione.

“Ci sarà un confronto con l’azienda la prossima settimana – ha detto Salvo Ugliarolo, Segretario generale della Uilcom Uil – Questi 1.300 dipendenti, aliquote dell’articolo 4, sono un’appendice di un blocco che risale a quando Tim era un’unica azienda. E’ chiaro che quello che diremo all’azienda è che vogliamo conoscere appena possibile il nuovo piano industriale per capire quali sono i driver su cui questa azienda si cimenterà rispetto al futuro, perché purtroppo delle strategie industriali nell’ultimo anno e mezzo che ha delineato poi la scelta di separare l’ex monopolista noi da parte istituzionale e governativa non abbiamo mai avuto la possibilità di entrare nel merito di quelle visioni industriali che questo governo ha voluto mettere in campo. Siamo quindi fiduciosi che sarà Fibercop intanto a darci qualche notizia, vista la totale assenza del Governo nelle numerose riunioni che non hanno mai permesso di entrare nel merito delle questioni né da parte del ministro Urso né tanto meno dal signor Caputi di Palazzo Chigi, che non si è degnato mai di discutere con il sindacato”.

Secondo un articolo della scorsa settimana del Messaggero, il nuovo piano industriale di Fibercop prevederebbe investimenti per 10 miliardi di euro nel prossimo quinquennio, pari a 2 miliardi all’anno fino al 2029.

Agcom, nuova analisi di mercato dei servizi di accesso

Sul fronte regolatorio, intanto, l’Agcom nelle settimane scorse ha avviato un nuovo procedimento di analisi di mercato dei servizi di accesso che potrebbe portare a un alleggerimento degli obblighi in capo a Fibercop. L’Autorità intende, infatti, accertare gli effetti della separazione strutturale realizzata nei vari mercati collegati alla rete d’accesso, per valutare il mantenimento, la modifica o la rimozione dei vincoli regolamentari visto che Fibercop, a differenza dell’ex gruppo Telecom integrato, opera solo nel mercato all’ingrosso.

Sparkle, offerta definitiva in dirittura

Per quanto riguarda Sparkle, secondo quanto riportato da Repubblica è ormai pronta l’offerta definitiva della cordata composta dal Mef e dal fondo Asterion per i cavi di Sparkle che dovrebbe essere leggermente migliorativa rispetto a quella formulata a inizio anno che era pari a 625 milioni di euro più una parte variabile fino a 125 milioni.

“Anche su Sparkle leggiamo le notizie dal giornale – dice Ugliarolo – non abbiamo avuto mai nessuna informazione dal Governo né tanto meno da Tim rispetto alle varie voci che circolano”.

L’idea, secondo quanto riportato da Repubblica, era far arrivare una nuova offerta al gruppo guidato da Pietro Labriola entro il Cda convocato per il 26 settembre.

Leggi anche: Fibercop, Tim, Open Fiber, Vodafone-Fastweb, Sparkle: l’autunno caldo delle telecomunicazioni

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