Tim ha pubblicato sul proprio sito wholesale ((https://wdc.wholesale.telecomitalia.it/) l’offerta di coinvestimento per la realizzazione della rete di accesso secondaria in fibra ottica. Lo scrive la società in una nota, spiegando che l’obiettivo è “di accelerare la copertura e l’adozione della banda ultralarga ad altissima capacità nel Paese in vista del lancio di FiberCop“.
“Grazie a questo progetto si potranno offrire soluzioni Ftth alle famiglie e alle imprese in 1.610 Comuni del territorio nazionale entro il 2025. L’offerta di coinvestimento è stata, contestualmente, notificata all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) affinché possa valutarla ai sensi del nuovo Codice europeo delle Comunicazioni Elettroniche e assumere i conseguenti provvedimenti” indica la società.
La palla passa all’Agcom
Spetta ora all’Autorità verificare se l’offerta sia in linea con quanto previsto dal Codice delle Comunicazioni elettroniche, che prevede agevolazioni per i co-investimenti limitatamente alla realizzazione di reti in fibra Ftth, ma non per l’upgrade di reti esistenti in rame.
Tra l’altro, si è appena chiusa la consultazione dell’Autorità su Fibercop, anche se alcuni documenti per la valutazione complessiva del progetto non risultavano disponibili. Non risulta in base alla documentazione che siano pervenuti i due MoU sottoscritti tra agosto e novembre 2020 tra TIM e CDP, e gli accordi di coinvestimento tra TIM, KKR e Fastweb e di partnership con Tiscali.
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L’offerta di coinvestimento di Tim
“L’offerta di coinvestimento riguarda circa il 75% delle Unità Immobiliari delle aree grigie e nere del Paese e prevede la fornitura di servizi di accesso all’ingrosso alla rete FTTH che potranno essere fruiti dagli operatori con diverse soluzioni tecniche. Il progetto è rivolto a tutti gli operatori del mercato”, si legge nel comunicato aziendale.
“Gli operatori interessati potranno aderire al coinvestimento anche su estensioni geografiche del territorio più limitate rispetto all’intero progetto anche a livello di singolo comune”, si legge ancora nella nota dove si apre anche a operatori locali.
Chi coinveste compartecipa al rischio, l’adesione al progetto potrà avvenire anche negli anni successivi al 2021, “a fronte di un corrispettivo determinato in modo da rispecchiare il fatto che i primi investitori accettano rischi maggiori e impegnano i loro capitali prima degli altri”, si legge.
“L’architettura di rete in fibra che verrà adottata è volta a conciliare gli obiettivi di efficienza e di promozione della competizione infrastrutturale tra operatori, semplificando, inoltre, i processi di migrazione dei clienti retail tra fornitori diversi”, chiude la nota.