A qualche chilometro dal centro di Berlino, lontano dalle paillettes, dal tappeto rosso e dal glamour del Festival del cinema, si staglia l’edificio che ospita il data center attraverso il quale transitano tutti i film che verranno trasmessi durante i dieci giorni della manifestazione.
Quattro armadi informatici permettono di archiviare e trasmettere i dati dei circa 400 film presentati al pubblico, di cui 14 in gara.
Parliamo di una capacità di stoccaggio pari a 400 terabit messa a disposizione del Festival.
Precedentemente tutto il materiale informatico veniva ospitato negli uffici dell’organizzazione.
“Non abbiamo bisogno di mettere il riscaldamento – ironizzava fino a poco tempo fa il direttore tecnico della Berlinale Ove Sander – perché i server fanno da radiatori“.
Oggi tutto viene gestito attraverso questi data center.
Per la direzione del Festival è importante garantire sicurezza e soddisfare le richieste degli studios cinematografici, in particolare quelli americani, particolarmente attenti ai rischi di perdita di dati.
Tutti i file relativi ai film sono criptati con software speciali.
“E’ finito il tempo in cui ricevevamo i film su pellicola o Dvd. Adesso è tutto in formato digitale”, ha indicato Sander.
Oltre ai data center, il Festival usa anche la fibra. Per la prima volta godrà di una velocità di connessione pari a 10 Gb/s.
La fibra consentirà di trasportare in modo rapido e sicuro i film nelle varie sedi sparse nella capitale tedesca e destinate alla proiezione.