Tre anni prima della pubblicazione (postuma) del libro di memorie di Hemingway, a Milano prendeva vita il primo Salone Internazionale del Mobile: era il 1961 e nell’Italia di allora nessuno poteva immaginare quali effetti avrebbe prodotto.
La storia in realtà comincia nell’immediato dopoguerra, quando degli architetti visionari (e con poche commesse) convinsero degli artigiani brianzoli (divenuti poi industriali) a produrre su loro disegno dei mobili in serie per arredare le case della ricostruzione.
Il funzionalismo che animava quei progetti divenne ben presto la cifra stilistica di ciò che ha preso poi il nome di “italian design”. Una formula che evidentemente deve aver funzionato, tanto che, nel 1972, il MoMA di New York consacrò con la celebre mostra “Italy: The New Domestic Landscape” il successo internazionale del nostro modo di dare forma allo spazio della casa, e non solo.
Tutto è cambiato da allora, ma ancora oggi per gli italiani la professione del designer è quella di progettare mobili… sarà senz’altro una questione di cronologia oppure è solo una sineddoche, la parte per il tutto, ma tant’è! Perché il design è diventato il sostantivo più aggettivato in circolazione (naturalmente in inglese): industrial, fashion, car, graphic, product, service, food, sound ecc. ecc. E il design italiano è ora il primo in Europa per valore aggiunto e per posti di lavoro.
Un traguardo importante, che fa da cornice all’inaugurazione oggi del Salone n. 62. Un evento che impegna ben 210.000 mq della Fiera di Rho e, al tempo stesso, trasforma tutta Milano in un mega spazio evento con la “Design Week”, cominciata già ieri.
Questa è la Festa Mobile di un intero Paese, che può celebrare idealmente il suo riscatto rispetto alle condizioni in cui versava quando questa storia è cominciata: dalla ‘pasta e lenticchie’ al primato europeo!
E, a proposito dei tempi che cambiano, non è più vero che “la donna è mobile”, ma il Mobile è Donna: dal 2020, Presidente del Salone del Mobile è Maria Porro: ha respirato il legno sin dalla nascita, nella quasi centenaria azienda di famiglia, e poi ha firmato scenografie per il teatro e grandi eventi. Oggi, dopo la lunga parentesi della pandemia, va in scena la sua prima-vera Festa Mobile.
Complimenti e in bocca al lupo!