Dopo un primo lancio dell’iniziativa accolto malamente dalla rete, che è finito per travolgere sia il programma, sia lo stesso Ministero della Salute che lo aveva promosso, continua il difficile viaggio del ‘Fertility Day 2016”, destinazione Roma, Bologna, Catania, Padova il prossimo 22 settembre.
Un percorso faticoso, che ha raccolto critiche di ogni tipo fin dall’inizio, soprattutto per la campagna di lancio voluta dal ministero, ritenuta dagli utenti della rete volgare e discriminatoria. Un risultato inatteso quanto potente, che ha fatto prima intervenire il Premier Matteo Renzi, poi il ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e che infine ha spinto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha rivedere il tutto con la promessa di una nuova campagna più mirata ai contenuti.
Perché anche dando un’occhiata al sito dedicato alla manifestazione, www.fertilityday2016.it, erano proprio i temi della denatalità, della fertilità, dell’invecchiamento della popolazione e delle problematiche che impediscono di avere figli, che dovevano emergere con più enfasi e chiarezza, per essere poi dibattuti pubblicamente.
L’invecchiamento della popolazione è questione seria e strutturale, che necessità di soluzioni altrettanto efficaci e di lungo periodo. Il tasso di fecondità italiano è di 1,37 contro una media europea di 1,58 (ma non siamo gli ultimi), mentre la speranza di vita alla nascita è aumentata, 80,7 anni per gli uomini, 85,6 per le donne (media europea 78,1 e 83,6).
Ogni 100 persone in età lavorativa ce ne sono più di 33 oltre i 65 anni, praticamente in età di pensionamento e comunque fuori dal mercato del lavoro.
È il peggior dato in Europa, che peserà come un macigno sulle generazioni future in termini di inclusione, costi sociali e crescita economica.
Il problema è che la campagna di lancio scelta (costata 28 mila euro) invece di avvicinare i cittadini agli argomenti appena elencati li ha allontanati ed indispettiti (soprattutto le donne, target primario del Fertility Day). All’interno del sito è possibile approfondire le tematiche, conoscere il “Programma” e la “Mappa dei Comuni” che hanno aderito alla manifestazione.
Più centrali alla home page una serie di articoli dedicati al Fertility Day e le problematiche della fertilità come previsto dal Piano Nazionale della Fertilità. Tutti i Comuni coinvolti vedranno l’allestimento di tavole rotonde e “Villaggi della Fertilità”, dove esperti, associazioni, società scientifiche, offriranno alla popolazione consigli e screening, aree per bambini denominate “Lo sai che”, dove poter cominciare a conoscere la fisiologia del corpo umano e mostre fotografiche sull’argomento della natalità.
Un sito graficamente piuttosto semplice, vetrina ‘defunzionalizzata’ della manifestazione del 22 settembre, con poco spazio ai rapporti di community col pubblico della rete e i cittadini. Considerando l’importanza degli argomenti e il caos che ne è scaturito negli ultimi giorni, si vede subito la mancanza di un’area dedicata ai contatti con gli esperti e per gli approfondimenti e al confronto con i cittadini (da questo punto di vista, depotenziati i canali social proprio per le veementi proteste del web).
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