Ferrari estenderà il progetto con cui permette ai clienti di acquistare veicoli in cripotvaluta anche in Europa. Sebbene la stragrande maggioranza delle aziende eviti le criptovalute perché spesso volatili e poco pratiche, l’anno scorso Ferrari ha iniziato ad accettare pagamenti bitcoin e simili negli States. Il motivo? Soddisfare le richieste dei suoi facoltosi clienti.
“L’ingresso nel mercato europeo segue il successo del lancio di questo sistema di pagamento alternativo negli Stati Uniti meno di un anno fa, per aiutare i concessionari a soddisfare al meglio le mutevoli esigenze dei propri clienti” ha affermato la società in una nota alla Reuters.
Ferrari, un valore a lungo termine
Il produttore italiano di auto sportive di lusso con sede a Maranello ha iniziato ad accettare criptovalute lo scorso ottobre in collaborazione con BitPay. I token accettati sono bitcoin, ether e Usd Coin. Spesso, i possessori di cripto tendono a tenersi bene stretti i loro fondi, per paura di aver perso molto valore in caso di un aumento del prezzo della moneta che possiedono. Una conseguenza che può essere in un certo senso ammortizzata nel caso dell’acquisto di auto di lusso, che hanno un valore a lungo termine.
Unica italiana tra le big
La scuderia nostrana è stata la settima società per capitalizzazione ad avere aperto le porte a bitcoin e simili, unica italiana tra le prime dieci al mondo. Le altre, fino alla fine del 2023, erano Microsoft, Tesla, Home Depot, Starbucks, AT&T, PayPal, Yum! Brands (KFC, Pizza Hut), Restaurant Brands International (Burger King) e Whole Foods Market Inc. (controllata da Amazon).
Serviranno circa 3 bitcoin per acquistare una Ferrari Roma da 620 cavalli. Uno in più per la versione Spider, venduta a 250 mila euro. La società ha spiegato che entro la fine del 2024 le transazioni in criptovalute saranno estese anche ad altri Paesi della rete internazionale di dealer in cui le criptovalute sono legalmente accettate.