Fatturazione a 28 giorni, scoppia la bagarre dopo l’annuncio dell’Agcom di sanzioni in arrivo per le telco (Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb) ree di non adeguarsi alla cadenza di tariffazione mensile delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche per la telefonia fissa e le offerte convergenti Dsl, fibra e voce (fisso e mobile), imposta dalla delibera 121/17/ CONS dello scorso mese di marzo.
(Vedi l’intervista al presidente Agcom Angelo Marcello Cardani).
La replica di Asstel, l’associazione confindustriale che raccoglie gli operatori, non si è fatta aspettare: “E’ in gioco la libertà d’impresa, la delibera Agcom è priva di fondamento” si legge nella nota di fuoco diramata ieri sera. Secondo gli operatori, in relazione all’avvio dei procedimenti sanzionatori annunciati ieri dall’Autorità, Asstel conferma la posizione già espressa a marzo dopo la pubblicazione della delibera, che l’ha portata a presentare ricorso al Tar, visto che ritiene il provvedimento privo di fondamento giuridico.
“A questo proposito suscita forte perplessità l’annuncio di Agcom, dato che la pendenza del ricorso al Tar conferisce ampia incertezza all’esito della delibera”, aggiunge Asstel, precisando che “secondo il quadro normativo vigente, Agcom non ha il potere di disciplinare il contenuto dei rapporti contrattuali fra Operatori e clienti, ma può soltanto intervenire a tutela della clientela in materia di trasparenza informativa. La modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, qual è la decisione di fatturare i servizi telefonici a 28 giorni, costituisce quindi l’esercizio di un legittimo diritto degli Operatori Tlc, che è stato esercitato garantendo ai consumatori la possibilità di recedere nelle modalità previste dalla legge. Peraltro, è bene ricordare che la prima adozione da parte di un operatore della cadenza a 28 giorni per i servizi di rete fissa è avvenuta a maggio 2016, e che l’Autorità è stata costantemente informata – come previsto dalla legge – delle intenzioni dei diversi operatori che nell’anno seguente hanno valutato di adottare questa misura, senza che fossero sollevate obiezioni”.
A pesare sull’accelerazione dell’Agcom sarebbe stato inoltre l’interessamento del Parlamento sulla questione, che potrebbe finire in legge di Bilancio con una norma ad hoc. Due giorni fa Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, aveva annunciato durante il question time che l’esecutivo sta valutando interventi normativi contro la fatturazione a 28 giorni, che comporta una cadenza di 13 bollette all’anno, al posto delle 12 classiche mensili. In pratica si ipotizza una norma che regoli la fatturazione alla cadenza mensile.
In tema di trasparenza, però, gli operatori non vogliono sentire critiche: “gli operatori hanno collaborato e stanno collaborando pienamente con Agcom, attraverso l’adozione di molteplici misure, fra cui il cosiddetto “motore di calcolo”, strumento per il confronto tariffario che nei prossimi mesi renderanno disponibile ai consumatori”.
Asstel ricorda ancora che il settore Tlc negli ultimi anni ha registrato la più significativa discesa dei prezzi al consumo.
“Nel periodo 2012-2016 i prezzi dei servizi di telecomunicazione sono scesi di oltre 14 punti percentuali e si confermano, a marzo 2017, gli unici tra le diverse utilities considerate, quali Acqua, Gas, Rifiuti, Treno, Luce, Trasporti urbani, inferiori a quelli praticati nel 2010. Solo nel 2016, è possibile riscontrare una riduzione rispetto al 2015 dell’indice dei prezzi delle telecomunicazioni di oltre il 5% – si legge nella nota – Secondo l’Osservatorio Agcom il confronto con gli altri paesi dell’Unione Europea evidenzia che in Italia, nel periodo marzo 2001 – marzo 2017, si è verificata una diminuzione dei prezzi nelle telecomunicazioni pari a -42,9 punti percentuali, significativamente più marcata della media UE che si è attestata a -19,3 punti percentuali”.