Key4biz

Fatturazione 28 giorni, Agcom multa le telco e si torna al mese solare

Multa di 1,16 milioni di euro a testa dell’Agcom agli operatori Tim, Vodafone, Wind-Tre e Fastweb per la fatturazione a 28 giorni. Si tratta della sanzione massima prevista per la mancata osservanza della delibera 121/17/Cons in materia di cadenza mensile di rinnovo delle offerte e di fatturazione per telefonia fissa e offerte convergenti fisso-mobile, che hanno comportato un aumento medio dell8,3% delle tariffe.

Gli operatori tramite Asstel hanno a suo tempo impugnato la delibera al Tar, contestando all’Agcom carenza di potere nel disciplinare il contenuto dei rapporti contrattuali fra operatori e clienti. La sentenza del Tar è prevista a febbraio del 2018.

L’Autorità ha inoltre emanato linee guida ad hoc che riguardano l’attività di vigilanza dell’attuazione, da parte degli operatori, delle disposizioni contenute nel decreto fiscale 148/2017 (emendamento presentato dal senatore Pd Stefano Esposito)  che prevede sanzioni più pesanti, fino a 5 milioni di euro, per gli operatori che entro 120 giorni non torneranno alla fatturazione mensile, prevedendo inoltre rimborsi forfettari di 50 euro per ogni utente che riceverà indebitamente fatture a 28 giorni in futuro.

L’emendamento non incide sul pregresso. Negli ultimi due anni con la fatturazione a 28 giorni gli operatori hanno incassato circa un miliardo l’anno di maggiore fatturazione. A fronte di multe di ordine di grandezza inferiore – ora raddoppiate da 240mila euro a 5 milioni – il cambiamento ha comportato un aumento delle tariffe dell’8,3% che ora potrebbe essere spalmato sulle 12 bollette mensili. Resta aperto l’altro tema dei costi nascosti.

La fatturazione mensile, secondo le linee guida dell’Agcom (qui il Pdf delle Linee guida), fa riferimento al mese “solare” ovvero, per quanto concerne i contratti prepagati, ad una dodicesima parte dell’anno solare”. In altre parole, la fatturazione dovrà essere calcolata su base mensile o di multipli del mese.

Inoltre, l’Autorità precisa che in seguito al ripristino della fatturazione mensile, “una eventuale variazione del prezzo dei servizi e/o dei rinnovi delle offerte costituisce esercizio dello ius variandi di cui all’art. 70, comma 4, del d. l.vo 259/2003 e fa sorgere, dunque, in capo agli utenti il diritto a essere informati con adeguato preavviso, non inferiore a trenta giorni, in merito alle suddette modifiche nonché in ordine alla possibilità di esercitare il diritto di recesso senza penali né costi di disattivazione”.

Secondo stime di SosTariffe, il ritorno alla fatturazione a 30 giorni risulterà in un risparmio complessivo medio del 6,4% annuo per i consumatori.

Exit mobile version