L’obbligo di fatturazione elettronica tra privati previsto a partire dal primo gennaio 2019 “resterà, nonostante i rilievi del Garante della Privacy”. È quanto apprende l’ANSA da fonti di maggioranza a margine dei lavori al Senato sul decreto fiscale. Eliminare o rinviare la misura, ha spiegato la fonte, costerebbe infatti troppo per le casse dello Stato. Il recupero di evasione, in particolare del tax gap Iva da omessa dichiarazione, è di circa 2 miliardi. “Il Governo punta a recuperare 1,97 miliardi di euro con la fatturazione elettronica”, ha dichiarato Fabrizia Lapecorella, il direttore generale delle Finanze in audizione il 7 novembre scorso al Senato.
L’Agenzia delle Entrate potrà così fare tesoro dei rilievi del Garante per la protezione dei dati personali e rendere l’infrastruttura tecnologica della fatturazione elettronica completamente conforme al Gdpr.
- e-Fattura dal 2019, confermata da Tria. Ma salta per medici e farmacisti (Articolo del 20 novembre 2018)
Fatturazione elettronica, l’utilità del QR Code
Tra le soluzioni digitali, realizzate dall’Agenzia delle Entrate, quella che garantisce maggiore semplicità nella procedura, riduzione dei tempi e di errore è il QRCode, il “codice a barre” contenente il numero di partita IVA, tutti i dati anagrafici e l’indirizzo telematico di default comunicato preventivamente al Sistema di Interscambio (SdI), il “postino” a cui inviare l’e-Fatture.
- Vai al videotutorial sul QRCode.
Dal primo luglio 2018 è attiva la funzionalità di lettura QRCode per la compilazione in automatico dei dati anagrafici del cessionario/committente.
“Il QRCode può essere stampato o tenuto sullo smartphone come bigliettino da visita”, ha consigliato il vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate. “Con il QRCode si accelera il processo e si rende più sicuro la generazione dell’e-Fattura”, ha aggiunto, durante il videoforum, Mario Carmelo Piancaldini, dell’Agenzia delle entrate.
Generando il QRCode, poi, si avrà a disposizione, di fatto, una sorta di “biglietto da visita” che potrà essere portato con sé o sullo smartphone sotto forma di immagine oppure su carta: mostrandolo al fornitore (come oggi si fa con la tessera sanitaria quando si effettua una spesa medica), quest’ultimo potrà leggere e acquisire il numero di partita Iva del cliente, i suoi dati anagrafici e il suo indirizzo telematico (solo se il cliente ha prima utilizzato il servizio di registrazione). Qualora il fornitore utilizzi una delle procedure gratuite dell’Agenzia delle Entrate per predisporre la fattura o altra procedura di mercato in grado di leggere il QRCode, i dati in esso contenuti saranno automaticamente e senza errore precompilati in fattura.
Qualora il fornitore utilizzi una delle procedure gratuite dell’Agenzia delle Entrate per predisporre la fattura o altra procedura di mercato in grado di leggere il QRCode, i dati in esso contenuti saranno automaticamente e senza errore precompilati in fattura.