Di Matteo Grandi,
Rizzoli editore
Data di pubblicazione: settembre 2017
ISBN: 9788817095969
Pagine: 226
Prezzo: € 18,00
Insulti, discriminazioni di ogni genere, misoginia, istigazione alla violenza, omofobia, fake news dal retrogusto razzista e anti-scientifico, revenge porn. Solo per citare le manifestazioni più evidenti. Non c’è alcun dubbio che la Rete, in particolare con i social media, sia diventata un luogo nel quale scaricare rabbia e frustrazioni senza sensi di colpa, in cui attaccare ferocemente personaggi pubblici o emeriti sconosciuti con la sola colpa di avere opinioni diverse.
A monte di questa valanga di fango sembra esserci l’idea che Internet sia una zona franca, un Far Web in cui non esistono regole, in cui vige l’impunità e dove è legittimo e pratico farsi giustizia da sé. Ma è poi davvero colpa della Rete se la gente odia? Siamo veramente disposti a mettere in gioco la nostra libertà d’espressione per portare avanti una crociata indiscriminata contro l’odio online? Qual è, in questa partita, il ruolo che giocano le diverse piattaforme? Quanto incide su certe derive la mancanza diffusa di educazione digitale? E qual è il quadro normativo a cui fare riferimento oggi? In questo saggio ricco di esempi tratti dalla cronaca recente, Matteo Grandi indaga da vicino il fenomeno dell’inquinamento della Rete in tutte le sue manifestazioni, per spiegarci di cosa parliamo quando parliamo di odio.
Matteo Grandi è nato a Perugia quarantadue anni fa. Giornalista professionista e autore televisivo (Il Labirinto, Carpool Karaoke), è molto attivo sui social network ed è da sempre un attento osservatore delle dinamiche della rete. Nel 2014 ha pubblicato per Fazi Arrivo Arrivo – La lunga corsa di Matteo Renzi da Twitter a Palazzo Chigi; nel 2015 ha firmato con il rapper Fedez lo spettacolo del tour Pop-Hoolista. Vive fra Perugia, dove dirige un magazine bimestrale, Milano, dove svolge i suoi lavori per la tv, e Bari, la città di sua moglie. Nel tempo che gli rimane scrive sceneggiature di videoclip musicali e collabora con l’Università degli Studi di Perugia curando un laboratorio su social media e scrittura digitale.