L'intervento

Fake news, “bomba” Lavrov sulla Tv italiana. Urso (Copasir): “Sentiremo Agcom e Rai”

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Non si placano le polemiche sull’intervista rilasciata ieri su Rete 4 dal ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Il Presidente del Copasir annuncia una specifica istruttoria sul caso con le audizioni dei vertici Agcom e Rai.

Lavrov sulla tv italiana, la reazione del Copasir

Abbiamo già previsto una specifica istruttoria anche con le audizioni dei vertici di Agcom e Rai”: questo il post scritto oggi dal Presidente del Copasir, Adolfo Urso, all’indomani dell’intervento del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, su una delle reti Mediaset.

L’intervento di Lavrov, per le modalità in cui è avvenuto e per la montagna di fake news che ha propinato, conferma le nostre preoccupazioni”, ha aggiunto il Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.

Peraltro – ha precisato Urso – lo avevamo evidenziato nelle nostre relazioni al Parlamento sulla modalità con cui la Russia agisce per condizionare le democrazie occidentali, di cui la disinformazione è uno dei principali strumenti, come la guerra cibernetica e lo spionaggio”.

Un’intervista che si è trasformata in una bomba mediatica

Le polemiche sull’intervista rilasciata da Lavrov a Giuseppe Brindisi per “Zona Bianca“, su Rete 4, non si placano di certo.

Sono in molti oggi a riprendere e commentare le sue affermazioni, peraltro le prime in assoluto rilasciate dal ministro ad una tv europea.

Lavrov ha giudicato la posizione del nostro Governo, ritenuta ambigua e comunque troppo schiacciata su Washington: “L’Italia è in prima fila tra coloro che non solo adottano sanzioni anti russe ma anche tutte le iniziative in questo senso. Purtroppo all’inizio è stata una sorpresa ma adesso ci siamo abituati al fatto che l’Italia può essere anche questo”.

Lavrov ha poi parlato delle nuove armi ultrasoniche, le famose “armi mai viste” annunciate da Vladimir Putin qualche giorno fa, delle fake news ucraine e occidentali sul massacro di Bucha, del gas russo da pagare in rubli, fino alle dichiarazioni di alcuni politici italiani e soprattutto dei giornalisti “andate oltre le buone norme diplomatiche e l’etica dell’informazione”.

L’intervista del ministro degli Esteri russo si trasforma così in una bomba televisiva. La sua deflagrazione è ancora in corso, se così si può dire, e sicuramente ne sentiremo ancora parlare.

Le audizioni Agcom, Rai e l’indagine separata della Commissione Vigilanza Rai

Nel frattempo, si apprende da fonti interne al Comitato, l’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, sarà ascoltato dal Copasir il prossimo 17 maggio, mentre subito dopo ci sarà l’audizione del presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), Giacomo Lasorella.

Dopo quanto accaduto sulla rete Mediaset, il punto dolente è lo spazio mediatico riservato a giornalisti ed altri esponenti russi, continuamente invitati nelle trasmissioni televisive, che alcuni considerano tout court funzionari del Cremlino.

Separatamente, sullo stesso argomento, si sta muovendo anche la Commissione di vigilanza Rai.

La scorsa settimana, infatti, alcuni membri della Commissione avevano anticipato una specie di indagine da portare avanti con il Copasir proprio sulle comparsate numerose di ospiti russi sia sull’emittente pubblica, sia su Mediaset e La7, in particolare per la presenza del professore Alessandro Orsini (da Cartabianca su Rai 3 a Piazza Pulita su La7).

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