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Facebook. Nel trimestre cresciuti ricavi e utenti, ma ha paura del Gdpr

È ancora troppo presto per cantare vittoria, per dire che Facebook ha superato inaspettatamente e con successo lo scandalo Cambridge Analytica stando ai dati della prima trimestrale 2018. È vero i risultati sono positivi, ma il datagate è esploso a metà marzo, gli ultimi giorni del Q1, per cui occorre necessariamente attendere la prossima trimestrale per valutare l’impatto sulla piattaforma in termini di ricavi e soprattutto quantificare la ‘fuga’ dal social, dopo il trasferimento illecito dei dati di 87 milioni di utenti sui server della società inglese di analisi di big data a scopi politici.

I dati del 1^ trimestre 2018

“Nonostante le importanti sfide”, ha scritto Mark Zuckerberg, “la nostra comunità su Facebook continua a crescere, oltre 2,2 miliardi di persone usano la piattaforma ogni mese e oltre 1,4 miliardi lo fa ogni giorno”. Il numero ha registrato un + 13% rispetto allo scorso anno, trainato soprattutto dalla crescita degli utenti in India, Indonesia e Vietnam, mentre negli Stati Uniti e Canada gli utenti, negli ultimi tre mesi, sono aumentati solo di 1 milione. Bene anche i ricavi. Complessivamente sono aumentati del 44% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso e per la piattaforma provengono quasi interamente dalle inserzioni pubblicitarie: negli USA e Canada sono cresciute del 42,8% rispetto al primo trimestre 2017 e in Europa del 59,3%.

Ma il tallone di Achille di Facebook sarà proprio l’Europa, dove il Regolamento generale in materia di protezione dei dati (Gdpr) sarà, pienamente, efficace dal 25 maggio e l’avverbio ‘pienamente’ riguarda, per esempio, l’applicazione delle sanzioni perché il regolamento Ue 2016/679 è già in vigore dal 24 maggio 2016.

Perché Facebook teme il Gdpr?

E proprio ieri durante la presentazione dei risultati economici finanziari Facebook ha detto apertamente ai suoi azionisti di temere il Gdpr. “Prevediamo in anticipo un paio di conseguenze quando in Europa entrerà in vigore il Regolamento sulla privacy”, ha detto David Wehner, il direttore finanziario di Facebook. “Con il lancio del Gdpr diminuiranno utenti e ricavi in Europa perché le persone hanno iniziano a proteggere i loro account per impedire così tanta pubblicità mirata”. Attualmente gli utenti europei che sono ogni giorno su Facebook sono 282 milioni, fino ad arrivare ai 377 milioni che lo utilizzano mensilmente.

Dopo l’esplosione del caso Cambridge Analytica, Facebook ha messo a disposizione degli utenti più strumenti per garantire loro una maggiore privacy. Ora è possibile vedere in un’unica schermata tutte le attività, cancellare i post passati, scegliere chi può vederli e scoprire quali sono tutte le app (esterne) alle quali cediamo i dati. Il sottoscritto, per esempio, con un click ha cancellato tutte le applicazioni esterne al social network a cui accedevo, inconsapevolmente, con il mio profilo Facebook (per essere più precisi con Facebook Login). Impedendolo ora, non regalerò più molte informazioni ai siti e alle app esterne. In questo modo si protegge di più la privacy e si riceveranno meno pubblicità mirate.

Un affronto al business di Facebook, che l’ha già messo in conto.

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