La valuta digitale che Facebook intende lanciare nel 2020 solleva “molte preoccupazioni serie” legate alla privacy e alla stabilità finanziaria. Lo ha detto Jerome Powell, governatore della Federal Reserve, nel corso della sua testimonianza semestrale al Congresso Usa.
Su Libra Powell ha dichiarato: “Ci sono molte preoccupazioni dovute alla privacy, riciclaggio di denaro, protezione dei consumatori e stabilità della struttura finanziaria globale. Il processo per affrontare queste preoccupazioni dovrebbe essere lento e accurato, non deve essere fatto di fretta. Per questo motivo la Fed ha creato un gruppo di lavoro per un coordinamento con altri regolatori per studiare approfonditamente la criptovaluta di Facebook“.
Powell ha anche confermato di aver incontrato i rappresentanti di Facebook nei mesi precedenti l’annuncio del progetto ma di non esserne uscito soddisfatto dell’esito dei colloqui.
Le preoccupazioni
Le preoccupazioni di Powell arrivano sulla scia di commenti simili da parte dei maggiori regolatori in Europa e in Asia. Domenica scorsa, Benoît Cœuré, dirigente della Banca centrale europea, ha definito Libra come un “campanello d’allarme” per i regolatori, dicendo che non può operare in un ‘vuoto normativo’ al di fuori della struttura tipica delle banche centrali.
Il vice direttore dei pagamenti del Banca Popolare Cinese Mu Changchun ha affermato che Facebook deve ancora spiegare come gestirà la privacy degli utenti, il riciclaggio di denaro o preoccupazioni per il terrorismo e ha dichiarato che la criptovaluta deve essere regolata dalle autorità monetarie.
La stessa presidente della Financial Services House Maxine Waters ieri ha ribadito che lo sviluppo di Libra dovrebbe essere congelato fino a quando non saranno affrontate le crescenti preoccupazioni sul suo impatto.
Secondo la CNBC infatti, il crescente calo ha portato a un elevato scetticismo dell’industria secondo cui il progetto Libra sarà spostato dalla data di lancio prevista per la prima metà del 2020.