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Facebook in 2 anni ha perso la metà degli accessi in Usa. Perché si è rotto il giocattolo? (Anche in Europa)

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Dal 2016 ad oggi gli accessi degli utenti americani al social network sono quasi dimezzati, mentre sono in ascesa quelli di YouTube, che nei prossimi due o tre mesi potrebbe prendere il posto di Facebook e diventare il secondo sito più visitato negli Usa, dopo Google. Ma perché il social ha perso appeal in Usa e in Europa?

Per diversi anni, la classifica dei primi cinque siti più visitati negli Stati Uniti è rimasta stabile: Google, Facebook, YouTube, Yahoo e Amazon.

Ora stiamo assistendo a un cambio di paradigma, perché Facebook è in caduta libera: dal 2016 ad oggi ha perso la metà degli accessi e tra 2-3 mesi sarà scavalcato da YouTube, stando alle proiezioni contenute nel nuovo studio della società di ricerche di mercato Mi-io. Nel report si legge anche che nello stesso periodo assisteremo al sorpasso di Amazon nei confronti di Yahoo.

Infine, nessuno tra Facebook, YouTube, Yahoo e Amazon si avvicina a Google. Sebbene il motore di ricerca abbia visto un certo calo del traffico del sito Web perché in aumento la ricerca da app e vocale, nel luglio del 2018 Google ha registrato circa 15 miliardi di visite. Gli altri 4 erano tutti sotto i 5 miliardi, riporta lo studio.

Perché si va di meno su Facebook sia negli Usa sia in Europa?

Secondo il report, Facebook ha registrato un forte calo delle visite mensili alle pagine, da 8,5 miliardi a 4,7 miliardi negli ultimi due anni. Anche se il traffico delle app di Facebook è cresciuto, non è sufficiente per compensare tale perdita, riporta lo studio.

Il crollo degli accessi è stato comunicato dalla stessa società il mese scorso facendo registrare un sonoro tonfo (-20%) a Wall Street quando ha riferito che il numero di utenti attivi giornalieri è rimasto stabile in Nord America nel secondo trimestre e che è diminuito in Europa, anche a causa del Gdpr. Nel nostro continente il calo è di 3 milioni di utenti al giorno e 1 milione di quelli unici al mese.

Una morìa.

Tuttavia, Facebook può contare su WhatsApp e Instagram, entrambi di sua proprietà “Sì, Facebook.com non funziona, ma la società deve essere considerata come un portfolio di prodotti” ha affermato Stephen Kraus, responsabile delle analisi di Mi-io e autore dello studio. Infatti sono gli altri prodotti di Facebook ad andare bene, come Instagram, il social del momento.

Molti utenti lo preferiscono a Facebook per diversi motivi.

  • L’invasione di parenti e genitori ha fatto perdere appeal a Facebook, facendolo diventare ‘invadente’ e ‘noioso’. I luoghi della creatività sono invece altri per i giovani: Snapchat, con la sua architettura che protegge molto di più la privacy, ed Instagram è scelto perché si dà valore alle foto e all’immagine da esibire più che alle parole.
  • Instagram offre anche uno strumento in più a favore della privacy dei millennials: il profilo privato, grazie al quale si può comunicare liberamente solo all’interno della community (senza gli occhi addosso di genitori e parenti).
  • Le storie. Su Instagram più di 400 milioni di utenti utilizzano le stories (copiate da Snapchat). Le storie sono il format del futuro, anche per le pubblicità. Sono apprezzate e visualizzate di più su WhatsApp, poi Instagram, Snapchat, Facebook e Messenger, come mostra l’infografica di DataMediaHub.

Molto probabilmente la maggioranza degli utenti di Instagram, buona parte scappata da Facebook, e nel caso dei millennials non si può parlare in maniera generale di fuga perché in tanti sono iscritti solamente a questo social, non sa che è sempre preda degli annunci pubblicitari di Facebook, perché i due social sono vasi comunicanti di dati…

Facebook come Yahoo?

Nonostante i conti siano positivi e in crescita, il giocattolo Facebook si è rotto. L’utile netto è salito nel secondo trimestre a 5,11 miliardi e i ricavi complessivi sono cresciuti del 42% a 13,23 miliardi di dollari, ma il valore delle azioni è diminuito del 20%. Perché c’è allora un problema Facebook? Perché il social network più famoso e popolato al mondo sta perdendo appeal?

Nel decodificare i dati leggiamo che il modello di business basato sulle inserzioni pubblicitarie funziona, sempre più utenti e aziende spendono denaro per sponsorizzare sul social post e contenuti, ma a causa dello scandalo Cambridge Analytica Facebook ha iniziato a perdere la fiducia. Da quando è esploso il datagate ha subìto un danno reputazionale o d’immagine. Non ci si fida più ciecamente del social network, che non è in grado di proteggere la privacy degli iscritti.

In molti dicono che Facebook farà la fine di Yahoo, le cui azioni hanno raggiunto il picco nel 1999 con altrettanto successo di utenti. Le prospettive di Yahoo sono in calo da un decennio. Sebbene continui a generare traffico considerevole negli Usa, le visite a Yahoo.com negli ultimi due anni sono diminuite di circa un terzo, da 2,9 miliardi a 1,9 miliardi. Un crollo come quelle su Facebook.com.

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