Con un progetto congiunto battezzato ‘Marea’, Facebook e Microsoft si ‘immergono’, è il caso di dirlo, nel settore della fibra ottica sottomarina. Ultimo segnale che le web company puntano sempre più al controllo sulle reti di trasmissione dei (loro) dati.
La costruzione dell’infrastruttura – che coprirà più di 4.000 miglia tra la Virginia e la Spagna – è stata affidata alla spagnola Telefonica, che lo gestirà poi attraverso la controllata Telxius. Dovrebbe essere pronta per il prossimo anno.
In una nota, le due società hanno fatto sapere che la rete via cavo sotto l’Atlantico contribuirà a ridurre i costi e a soddisfare la crescente domanda di connessioni veloci e affidabili per la trasmissione dati sia ad uso commerciale – quindi per sistemi come il cloud computing e l’Internet of Things – che per ‘usi personali’, come la condivisione di foto sui social media.
La rete sottomarina andrà tra l’altro a coprire una zona scoperta – molti dei cavi transatlantici partono infatti dall’area di New York e raggiungono il Nord Europa – in modo da avere più percorsi e non dipendere da un solo cavo o due tutti nella stessa zona.
L’investimento necessario per realizzare la rete non è proprio alla portata del primo venuto e non a caso tra le altre web company che si sono cimentate nella realizzazione di reti sottomarine ci sono colossi come Amazon e Google.
Anche se i costi per la trasmissione dei dati è sensibilmente calato, per le web company la spesa per la realizzazione da zero di un cavo sottomarino – che si aggira intorno ai 200 milioni di dollari – è comunque più conveniente che pagare un operatore per spostare i dati dei miliardi di account dei loro utenti o clienti tra le dozzine di data center sparsi per il mondo.
Google è stato l’apripista, con la posa di un cavo da 6.200 miglia nell’Oceano Pacifico nel 2010. La società sta ora completando un altro cavo trans-Pacifico e una linea Atlantica tra gli Usa e il Brasile.
Tre le iniziative già realizzate firmate Microsoft: la New Cross Pacific, tra la costa occidentale degli Usa e l’Asia, e due altri due collegamenti trans-Atlantici dal Canada verso Irlanda e Regno Unito.
Amazon sta invece partecipando al progetto Hawaiki che parte da Oregon e Hawaii verso Australia e Nuova Zelanda.