La pubblicità, soprattutto quella mobile, ha trainato i risultati di Facebook, che ha chiuso il secondo trimestre con un fatturato in crescita del 61% a 2,9 miliardi di dollari e si conferma come il rivale più temibile di Google nel settore dell’advertising online.
L’utile netto del social network è più che raddoppiato a 791 milioni di dollari (rispetto ai 333 milioni del secondo trimestre del 2013) e l’utile per azione che ha superato le stime degli analisti di 10 centesimi, attestandosi a 42 centesimi (19 cents in più dello scorso anno).
La pubblicità ha generato un fatturato di 2,7 miliardi di dollari, pari al 67% del totale: quella mobile ha fatto la parte del leone, attestandosi a 1,7 miliardi di dollari, pari al 62% del totale.
I Campionati mondiali di Calcio del Brasile, “hanno fornito un’ottima opportunità di visibilità per le aziende”, ha spiegato Sheryl Sandberg, numero due del gruppo, nel corso di una conferenza telefonica con gli analisti.
Wall Street ha premiato i risultati, che pure sono leggermente meno positivi di quelli del primo trimestre, quando il fatturato era salito del 72% e i ricavi pubblicitari dell’82%: le azioni hanno guadagnato il 5% negli scambi after hours, portandosi a un valore di 75 dollari, superiore al record storico di 72,03 dollari toccato il 10 marzo.
Il titolo, è da sottolineare, ha risalito la china dal minimo storico di 17,73 dollari di settembre 2012, andando di pari passo con l’incremento dei ricavi legati alla pubblicità mobile, considerata il vero banco di prova della sostenibilità del business di Facebook.
In questo trimestre, il mobile ha generato il 62% dei ricavi pubblicitari, dal 59% del primo trimestre e il 41% di un anno fa. Un boom se si considera che due anni fa la percentuale era pari a zero.
Mark Zuckerberg, dal canto suo, ha ricordato che il social network è alla continua ricerca di nuovi strumenti che migliorino l’offerta pubblicitaria e la rendano più pertinente per gli utenti del sito. Negli ultimi mesi, è stata aggiunta la pubblicità video e sono cominciati i test sul bottone ‘buy’ per acquistare direttamente un prodotto a partire dall’annuncio sulla pagina.
Sforzi che cominciano a dare i loro frutti: si sta riducendo, infatti, il gap con Google nel mercato mondiale della pubblicità mobile, il cui valore quest’anno dovrebbe toccare 32,7 miliardi di dollari e di cui Facebook dovrebbe arrivare a controllare una fetta del 22%, contro il 18% dello scorso anno e appena il 5% due anni fa (dati eMarketer). Google, invece, controlla fermamente il 50% del mercato mondiale, ma i suoi risultati trimestrali hanno indicato una crescita inferiore (+19%) e, soprattutto, un calo dei margini, dovuto, secondo gli analisti, a investimenti in attività al momento poco redditizie, come i Google Glass e i droni.
Facebook, invece, non sta badando a spese: dopo i 19 miliardi sborsati per Whatsapp, ha messo sul piatto due miliardi per lo specialista in realtà virtuale Oculus e sembra voler proseguire a un ritmo sostenuto: Zuckerberg ha infatti affermato che la società si appresta a spendere ‘molti soldi’ per la crescita sul lungo periodo. Investimenti che prevedono anche il rafforzamento dell’iniziativa internet.org, il cui obiettivo è quello di estendere la Rete nelle aree più disagiate della terra.
Così come cresce a ritmo sostenuto anche il numero di utenti del sito, che rivendica 1,32 miliardi di utenti attivi mensili a fine giugno (quasi quanto la popolazione della Cina di 1,35 miliardi di persone). A fine marzo il dato si attestava a quota 1,28 miliardi. La quota ‘chiave’ degli utenti quotidiani è stabile al 62,8% rispetto al trimestre precedente, ma è cresciuta del 19% rispetto allo scorso anno, a 829 milioni di persone, delle quali 654 milioni accedono da mobile.