Motori di ricerca e social network tendono la mano agli editori. Dopo anni di lotte pare che negli ultimi tempi si stia registrando una svolta e che gli equilibri stiano cambiando.
A dare il colpo d’avvio ci ha pensato la scorsa settimana Google con il progetto Digital News Initiative, una forma di collaborazione con editori europei per sostenere il giornalismo digitale.
Adesso è la volta di Facebook.
Il social network più popolare del mondo con 1,44 miliardi di utenti sarebbe pronto a condividere le entrare pubblicitarie con i suoi media partner.
Stando a quanto riporta il Wall Street Journal, l’azienda ha già siglato una partnership con il New York Times, National Geographic e Buzzfeed. Ma ce ne sono anche altri.
L’accordo prevede che i contenuti vengano pubblicati interamente sulle pagine di Facebook.
Il servizio si chiama Instant Articles e dovrebbe partire a fine mese.
Secondo altre fonti, Facebook sarebbe in trattative con una decina di altri fornitori di contenuti.
Per convincerli a stringere questo patto, la compagnia ha proposto la condivisione delle entrate pubblicitarie. Le modalità però non sono state ancora precisate.
Ai media potrebbero andare tutti gli introiti pubblicitari o una parte, si parla di circa il 70%, se il social si facesse carico di vendere la pubblicità.
Facebook spera così che gli utenti passino sempre più tempo sulla piattaforma.
Il dato significativo è che già oggi circa il 60% del traffico verso i primi siti di informazione parte proprio dal social network di Mark Zuckerberg.
A conferma di ciò, da un sondaggio di Pew Research dello scorso anno rileva che quasi la metà degli intervistati legge notizie di politica e di governo direttamente su Facebook.
Ma al momento gli utenti non accedono direttamente al contenuto. Cliccano infatti su un link esterno che li porta sul sito in questione. Un’operazione che fa perdere almeno otto secondi, a volte anche di più se si è collegati da un dispositivo mobile, e questo purtroppo scoraggia molti lettori che rinunciano a leggere notizie che magari erano considerate interessanti.
Non tutti gli editori hanno però apprezzato questa iniziativa. Alcuni la guardano con sospetto, temendo che si stabilisca un’eccessiva dipendenza dalla rete sociale e preferiscono puntare maggiormente sulle loro app come porta di ingresso principale ai loro siti.
Il punto è che se i grossi media si alleano con Facebook, anche ai dissidenti toccherà seguire questa via.
Secondo Business Insider, Facebook potrebbe infatti cambiare il proprio algoritmo per favorire le notizie dei media partner.