Data protection

Facebook-Cambridge Analytica, Garanti Privacy Ue all’attacco ‘Chiedere scusa non basta’

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Il WP29, l’organismo che raccoglie tutti I Garanti Privacy Ue: ‘Un social media multi miliardario che chiede semplicemente scusa non è abbastanza’. Istituito un Social Media Working Group per contrastare lo sfruttamento dei dati personali dei cittadini Ue.

Il Working Party 29 (WP29), l’organismo che riunisce tutti i Garanti Privacy europei, dichiara il suo pieno appoggio alle indagini in corso gestite a livello nazionale dalle diverse autorità della Ue che riguardano l’utilizzo di dati personali da parte e tramite i social media. Inoltre, il WP29 annuncia la creazione di un Social Media Working Group per sviluppare una strategia di lungo termine su questo argomento. Un’iniziativa che peraltro addirittura supera, per la sua ampia portata, la proposta avanzata nei giorni scorsi dal nostro Garante Antonello Soro di  di estendere il mandato della task force, costituita per il caso Facebook-Whatsapp, anche alla vicenda Cambridge Analytica.

Andrea Jelinek, Presidente de Working Party 29, ha detto che: “Ribadiamo il nostro impegno nell’assistenza e nella piena collaborazione con il Garante inglese (ICO, Information Commissioner’s Office) nell’indagine aperta su Cambridge Analytica e Facebook. Siamo inoltre impegnati a collaborare tramite il Facebook Contact Group (formato dai Garanti di Belgio, Francia, Germania (Amburgo), Olanda e Spagna) per parlare con una voce unitaria in materia di social”.

“Siamo all’inizio di una nuova era della Data Protection. Una delle priorità fondamentali sarà la protezione degli individui contro l’utilizzo illegal dei loro dati personali sulle piattafrome dei social media”.

Un social media multi miliardario che chiede semplicemente scusa non è abbastanza. Mentre il caso Facebook-Cambridge Analytica è all’attenzione di tutti, il nostro obiettivo è gettare la nostra rete molto al di là (del caso specifico ndr) e pensare al lungo termine. E’ per questo che creeremo il Social Media Working Group. Tutto ciò che stiamo vedendo oggi è soltanto un piccolo esempio di una pratica molto più ampia di sfruttamento dei dati personali da parte dei social media per fini economici o motivi politici. Il WP29 è però totalmente consapevole del fatto che il problema è molto più ampio e riguarda anche altri attori, come gli sviluppatori di app e gli intermediari dei dati. Il lavoro di questo Nuovo Social Media Working Group continuerà dopo l’istituzione dell’European Data Protection Board (EDPB, che sostiuirà il WP29 dal 25 maggio con l’entrata in vigore del GDPR ndr). L’EDPB avrà un ampio spettro di competenze per assicurare l’applicazione concreta del GDPR”.

I membri del WP29 hanno pubblicato una guida su come i singoli individui possono esercitare i loro diritti, in quanto titolari dei loro dati, e utilizzare così gli strumenti di controllo attualmente forniti dai social media.

Di seguito alcuni esempi:

ICO – United Kingdom: https://ico.org.uk/privacysettings

Data Protection Commissioner – Ireland: https://dataprotection.ie/docs/EN/23-03-2018-Tailoring-your-Social-Media-Privacy-and-Advertising-Preferences-/m/1703.htm

Croatian Data Protection Agency:

request for the protection of rights – https://azop.hr/prava-ispitanika/zahtjev-zastita-prava

request for removing personal data from social networks –  http://azop.hr/zahtjevi-za-uklanjanje-osobnih-podataka/

reporting a fake profile on facebook – http://azop.hr/zahtjevi-za-uklanjanje-osobnih-podataka/detaljnije/prijava-laznog-profila-na-facebooku

Garante per la protezione dei dati personali – Italy: http://www.gpdp.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/1089924

CNIL – France: https://www.cnil.fr/fr/reseaux-sociaux-limiter-lacces-des-applications-tierces-vos-donnees

https://www.cnil.fr/fr/prevenir-reperer-et-reagir-face-au-piratage-de-ses-comptes-sociaux

https://www.cnil.fr/fr/configurer

https://www.cnil.fr/fr/accompagnez-votre-enfant-pour-un-usage-dinternet-plus-sur

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