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Facebook: balzo di utili e ricavi. Boom per la pubblicità mobile

mark-zuckerberg

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Il titolo Facebook ha perso l’11% ieri in Borsa perché, nonostante il balzo di utili e ricavi, la società ha avvertito che la necessità di forti investimenti sia nel personale che nelle infrastrutture peserà sui margini del prossimo anno.

Il 2015, ha spiegato il chief financial officer David Wehner, sarà un altro anno di ‘importanti investimenti’ che faranno lievitare i costi del 50-70%. Anche nel 2014, i costi sono previsti in aumento del 45-50% nel rispetto allo scorso anno, un livello decisamente superiore a quanto indicato in precedenza.

Oltre a nuove assunzioni e a nuove infrastrutture, Facebook dovrà investire ancora nelle acquisizioni di quest’anno, ossia Oculus e WhatsApp. Quest’ultima, peraltro, pagata la bellezza di 22 miliardi di dollari, continua ad ampliare le perdite, giunte a 232 milioni nei primi sei mesi di quest’anno, dai 131 milioni dell’intero 2013.

Questi warning hanno decisamente messo in secondo piano i risultati, che pure hanno superato le attese grazie al boom delle vendite di pubblicità mobile, in crescita per il sesto trimestre consecutivo.

L’utile netto nel terzo trimestre è cresciuto del 90% a 806 milioni di dollari (30 centesimi per azione) rispetto ai 425 milioni di dollari del 2013. I ricavi sono saliti del 59% a 3,2 miliardi di dollari a fronte di un consensus di 3,1 miliardi.

A trainare i risultati, la pubblicità mobile, che ha contribuito per i due terzi dei ricavi pubblicitari complessivi. Secondo le stime di eMarketer, Facebook porterà la sua quota di mercato nell’advertising mobile al 17,9% quest’anno, con gli inserzionisti sempre più allettati dalla crescita del numero di utenti che accede dai dispositivi mobili. Gli utenti mobili attivi mensilmente sono infatti 1,1 miliardi, in crescita del 29% rispetto allo scorso anno, mentre gli utenti complessivi sono cresciuti del 14% a 1,35 miliardi.

Negli scambi after hours, le azioni sono scese dell’11% a 71,90 dollari. Quest’anno, il titolo è comunque cresciuto del 47%, a fronte di una performance sostanzialmente piatta per Google e di un calo del 31% per Twitter.

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