Lo scandalo Cambridge Analytica pesa sull’appeal di Facebook, che nell’ultimo anno ha registrato una fuga di utenti alimentata dall’uso distorto dei loro dati personali a scopi di propaganda politica emerso. Insomma, un colpo alla fiducia nel social media che ha spinto il 26% degli utenti americani del social network a cancellare la app dallo smartphone. E’ quanto emerge da un report di PEW Research, basato su un campione di 4.500 adulti americani condotto a maggio e giugno dopo lo scandalo Cambridge Analytica.
- Il 54% degli utenti ha potenziato le impostazioni per la protezione della privacy.
- Il 42% degli utenti intervistati si è preso una pausa dal social media, interrompendo la consultazione di Facebook per diverse settimane.
- Il 26% ha cancellato la app dallo smartphone. Una decisione drastica nell’era dell’always on, in cui non si fa più quasi nulla senza lo smartphone ben saldo fra le mani.
Facebook è finita nella bufera dopo che Cambridge Analytica ha sfruttato i dati di milioni di utenti per indirizzare e manipolare il voto delle elezioni presidenziali negli Usa e del referendum sulla Brexit nel Regno Unito.
Uno scandalo che ha investito in pieno il social media, tanto che non più tardi di mercoledì scorso il Coo di Facebook Sheryl Sandberg.
È stata convocata al Senato Usa per testimoniare su come governi stranieri sfruttano i social media a scopi di propaganda politica.
Le controversie di questi mesi hanno colpito il titolo in Borsa e dietro le quinte l’effetto del trend topic #deletefacebook è stato meno evidente, ma costante come dimostrano i dati di PEW Research.
C’è da dire però che la tendenza a lasciare Facebook da parte dei più giovani a favore di altri social media è precedente allo scandalo Cambridge Analytica, che tuttavia ha contribuito ad aumentare la migrazione dei millennials verso altri social media.
Il numero di utenti media unici del social media però non ha subito grossi contraccolpi, perché lo zoccolo duro di utenti over 35 continua ad utilizzare il social.