Iniziata a fine aprile, l’Expo Cities2020 si presenta come la più grande fiera virtuale dedicata alle smart city mai ideata in Brasile (e forse nel mondo). Solo dallo Stato di San Paolo sono arrivati più di 200 progetti smart city di altrettanti municipi.
Promossa da Expo Business e MtoM Consulting, con il supporto istituzionale del Governo dello Stato di San Paolo, il Gruppo europeo di interesse economico (Eeig), l’Agenzia per lo sviluppo economico del Portogallo (Aicep), Emplasa e Its, la manifestazione durerà fino al 30 novembre e richiamerà in Brasile centinaia di addetti ai lavori, tra rappresentanti delle Istituzioni regionali e nazionali, imprenditori, sviluppatori, amministratori pubblici, ricercatori e urbanisti, più migliaia di curiosi, appassionati di tecnologia e innovatori da tutto il mondo.
Parallelamente all’Esposizione virtuale delle smart cities, accessibile previa registrazione sulla piattaforma web dedicata www.cities2020.com.br, sono tantissime le opportunità di incontrarsi e partecipare a workshop, convegni, conferenze e seminari, organizzati in centinaia di sedi comunali, universitarie e di enti pubblici di 172 città dello Stato di San Paolo, dedicati alla città intelligente del futuro e alle soluzioni più innovative relative ai tanti argomenti inerenti le smart city, tra cui anche internet of things, big data, smart mobility, M2M, smart grid, efficienza energetica e rinnovabili.
Gran parte degli appuntamenti in agenda sono offerti anche in web streaming per la partecipazione da remoto.
L’Expo Cities2020 si compone di 5 padiglioni principali, a partire da quello dedicato alle “Smart cities” che offre al possibilità di conoscere le best practice e le soluzioni impiegate in alcune città di tutto il mondo, tra cui Boston, Brussels, Copenhagen, Curitiba, Stoccolma, Strarsburgo, Londra, Johannesburg, Lione, Malaga, Ottawa, Oslo, Porto, Rio de Janeiro, Santiao, Sofia, Tel Aviv, Torino e Verona.
Completano l’Esposizione i padiglioni dell’“Innovazione tecnologica” offerta dalle aziende partecipanti, quello degli “Enti pubblici”, della “Ricerca e sviluppo” e quello dedicato al lavoro sul territorio degli “Enti statali”.