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Eutelsat, primo operatore al mondo a realizzare un collegamento 5G via satellite LEO con la Terra

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Eutelsat Group, MediaTek e Airbus Defence and Space hanno condotto con successo il primo esperimento al mondo della tecnologia 5G Non-Terrestrial Network (Ntn) sui satelliti Eutelsat OneWeb in orbita terrestre bassa. I test aprono la strada all’implementazione dello standard 5G Ntn, che, secondo una nota dell’azienda, si tradurrà in una futura interoperabilità satellitare e terrestre all’interno di un vasto ecosistema, riducendo i costi di accesso e consentendo l’uso della banda larga satellitare per i dispositivi 5G in tutto il mondo.

Satelliti OneWeb realizzati da Airbus

I satelliti OneWeb sono stati costruiti da Airbus e hanno utilizzato chip della società taiwanese MediaTek e apparecchiature di Sharp e Rohde & Schwartz per eseguire i test, ha precisato Eutelsat. Con l’integrazione degli standard 5G, “tutte le costellazioni satellitari compatibili integreranno naturalmente e perfettamente le reti terrestri, consentendo una connettività veramente ubiqua, con economie di scala e aprendo nuovi mercati per gli smartphone, l’industria automobilistica e l’Internet delle cose”, aggiunge la società, sottolineando che “Eutelsat diventa il primo operatore satellitare a dimostrare il funzionamento di un interfaccia aereo 5G su una flotta commerciale”.

Eutelsat in prima linea per lo sviluppo di Iris2

Al tempo stesso l’azienda è “in prima linea nell’innovazione 5G Ntn, uno dei pilastri della futura costellazione IRIS2”.

Considerata la risposta europea a Starlink di Elon Musk, Iris2 è il programma lanciato dalla Commissione Europea che prevede investimenti per 10,6 miliardi di euro per dotare la Ue di una costellazione satellitare che fornisca connessioni a Internet via satellite. La rete includerà 270 satelliti in orbita terrestre bassa e 18 satelliti in orbita terrestre media e si prevede che sarà pienamente operativa nel 2030.

Spazio 5G

Terza infrastruttura critica dell’Unione Europea dopo Galileo, il GPS europeo e Copernicus nell’ambito dell’osservazione della Terra, Iris2 sarà sviluppata dal consorzio SpaceRise, guidato dai suoi tre leader: Eutelsat e gli operatori di telecomunicazioni satellitari lussemburghesi SES e la spagnola Hispasat. Il gruppo francese è stato designato come architetto della futura costellazione che dovrà fornire, a partire dal 2030, agli Stati, alle agenzie governative, agli eserciti, alle aziende e ai cittadini scarsamente o non connessi, servizi Internet sicuri e ad alta velocità. Iris2 deve inoltre fungere da rete di backup in caso di guasto o sabotaggio delle reti Internet terrestri e consentire l’interconnessione tra le due reti. Abbastanza per creare una soluzione europea, soprattutto di fronte a Starlink, la costellazione di Elon Musk.

Primi test del 5G Ntn

Questi test globali “pongono le prime pietre miliari per l’implementazione dello standard 5G NTN” che consentirà l’interoperabilità di reti satellitari e terrestri “all’interno di un vasto ecosistema, riducendo al contempo i costi di accesso” per gli utenti e “consentendo l’implementazione della banda larga satellitare per le apparecchiature 5G in tutto il mondo”, aggiunge Eutelsat.

Le prospettive sono promettenti per tutti gli attori della mobilità che, in futuro, saranno connessi tramite 5G, ovunque e in ogni momento. L’interconnessione tra la Terra e lo spazio garantisce continuità di servizio in modo trasparente. Smartphone, taxi volanti, auto a guida autonoma, aerei di linea, armi, oggetti connessi (vagoni ferroviari, navi portacontainer, ecc.): tutti avranno accesso a quello che viene annunciato come un servizio Internet universale, sicuro e ad alta velocità. L’arrivo di questo nuovo servizio potrebbe anche consentire lo sviluppo di nuove applicazioni e nuovi mercati.

3 miliardi di persone sulla Terra senza Internet

Perché, secondo Eutelsat, una volta che la tecnologia sarà pienamente matura e gli standard 5G saranno integrati e adottati dagli operatori della mobilità, “tutte le costellazioni satellitari compatibili saranno in grado di integrare le reti terrestri” e distribuire questo servizio a vantaggio degli utenti privati ​​e pubblici in tutto il mondo. Anche nelle regioni che sono ancora senza accesso a Internet tramite canali terrestri o scarsamente servite dalle reti cellulari. Secondo le stime dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), entro la fine del 2024 circa 3 miliardi di persone (su 8,2 miliardi) non avranno ancora accesso a Internet.

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