Analisi

EuroStack, che cos’è la Strategia guidata da Bria per l’indipendenza digitale europea e per creare un Fondo ad hoc

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L'Europa si trova oggi di fronte a una scelta cruciale che influenzerà il suo futuro digitale e tecnologico nei decenni a venire. Il nuovo documento EuroStack – A European Alternative for Digital Sovereignty propone una strategia articolata per rafforzare la capacità tecnologica europea.

L’Europa si trova oggi di fronte a una scelta cruciale che influenzerà il suo futuro digitale e tecnologico nei decenni a venire. Da un lato, vi è la possibilità di continuare a dipendere da tecnologie sviluppate e controllate da attori extraeuropei, con tutte le implicazioni in termini di sicurezza, sovranità e competitività economica. Dall’altro, si profila l’opportunità di costruire un ecosistema tecnologico autonomo, innovativo e sostenibile, che rispecchi i valori e gli interessi del continente.

EuroStack, l’alternativa europea

Il nuovo documento EuroStack – A European Alternative for Digital Sovereignty propone una strategia articolata per rafforzare la capacità tecnologica europea, ridurre la dipendenza da fornitori stranieri e sviluppare un’infrastruttura digitale sovrana, aperta e conforme ai principi europei. Questa iniziativa mira a promuovere la creazione di tecnologie all’avanguardia, garantendo al contempo trasparenza, sicurezza e sostenibilità ambientale.

L’80% delle infrastrutture digitali Ue dipende da tecnologie extra Ue

Attualmente, oltre l’80% delle infrastrutture digitali europee dipende da tecnologie importate, una condizione che espone il continente a vulnerabilità sistemiche, inefficienze economiche e rischi geopolitici. Nel settore del cloud computing, tre aziende statunitensi, Amazon Web Services (AWS), Microsoft Azure e Google Cloud, detengono quasi il 70% del mercato europeo, mentre il più grande fornitore europeo ha una quota inferiore al 2%. Allo stesso modo, il 70% dei modelli fondamentali di intelligenza artificiale è stato sviluppato negli Stati Uniti, con la Cina che sta rapidamente incrementando la propria quota di mercato. Anche nella produzione di semiconduttori, essenziale per l’industria tecnologica, l’Europa consuma circa il 20% del totale mondiale ma ne produce solo il 9%. Con l’European Chips Act, l’Unione Europea mira a raddoppiare questa quota al 20% entro il 2030, ma la strada per raggiungere tale obiettivo è ancora lunga e richiede ingenti investimenti.

Dipendenza critica da fornitori extra Ue

Questi numeri evidenziano una dipendenza critica da fornitori extraeuropei, con conseguenze dirette sulla capacità dell’UE di controllare le proprie infrastrutture digitali e proteggere i dati sensibili di governi, aziende e cittadini. L’uso di server localizzati all’estero significa che molte informazioni strategiche sono soggette a legislazioni straniere, come il Cloud Act statunitense, che consente alle autorità americane di accedere ai dati conservati su server di aziende statunitensi, anche se situati in Europa. Ciò può entrare in conflitto con normative europee come il GDPR, che pone standard stringenti sulla protezione dei dati personali.

Un freno all’innovazione locale

La predominanza di piattaforme cloud e software extraeuropei limita anche la capacità dell’UE di sviluppare soluzioni digitali indipendenti e competitive. Questo scenario frena l’innovazione locale e rende il continente vulnerabile a interruzioni tecnologiche o a decisioni politiche unilaterali di attori esterni. In assenza di un intervento strutturato e lungimirante, l’Europa rischia di consolidare il proprio ruolo di consumatore passivo di tecnologie sviluppate altrove, anziché diventare un attore di primo piano nella definizione dell’ecosistema digitale globale.

La proposta EuroStack

Di fronte a queste sfide, EuroStack propone da una parte un percorso chiaro per sviluppare un’infrastruttura digitale resiliente e federata, fondata su autonomia strategica, interoperabilità e apertura. L’iniziativa mira a promuovere modelli di intelligenza artificiale rispettosi della diversità culturale e linguistica europea, garantendo che i dati restino sotto giurisdizione UE e riducendo le dipendenze critiche da infrastrutture cloud extraeuropee. Inoltre, prevede la creazione di un’infrastruttura cloud decentralizzata e distribuita, capace di limitare il predominio dei grandi fornitori statunitensi e asiatici, favorendo lo sviluppo di soluzioni europee competitive. D’altra parte, il rapporto strategico riguarda anche il rafforzamento della leadership europea nella produzione di semiconduttori con l’obiettivo di potenziare la capacità produttiva del continente, riducendo la dipendenza da fornitori asiatici e statunitensi e garantendo un accesso sicuro e stabile ai componenti critici per il settore tecnologico. Considerando la crescente domanda di microchip e componenti elettronici, l’UE ha già stanziato 43 miliardi di euro per il settore.

Servizi digitali pubblici, dal Digital IT Wallet all’Euro digitale

Oltre agli aspetti infrastrutturali e produttivi, EuroStack promuove lo sviluppo di servizi digitali pubblici sicuri, interoperabili e orientati alla tutela dei cittadini. Tra questi, il Digital ID Wallet, che mira a fornire un’identità digitale unificata e sicura per tutti i cittadini europei, e l’Euro Digitale, una valuta digitale sviluppata nel rispetto della normativa sulla privacy e della sovranità economica dell’UE. La diffusione di soluzioni open-source è considerata un elemento chiave per garantire trasparenza, sicurezza e controllo pubblico sulle infrastrutture critiche, riducendo la dipendenza da fornitori privati e rafforzando la fiducia degli utenti nei servizi digitali europei.

Sostenibilità ambientale

Un’attenzione particolare è riservata alla sostenibilità ambientale: le nuove infrastrutture digitali, comprese quelle destinate all’high-performance computing e all’intelligenza artificiale, dovranno essere progettate in linea con gli obiettivi climatici europei. Ciò significa privilegiare l’uso di fonti di energia rinnovabile e sviluppare tecnologie ad alta efficienza energetica, in grado di ridurre l’impatto ambientale del settore. Attualmente, il consumo energetico dei data center europei rappresenta il 2,7% della domanda totale di elettricità del continente e si prevede un ulteriore aumento nei prossimi anni. Per questo motivo, EuroStack promuove strategie innovative per la riduzione dei consumi energetici e per l’adozione di pratiche sostenibili nel settore tecnologico, contribuendo agli obiettivi di neutralità climatica dell’UE.

Investimento stimato in 300 miliardi in 10 anni

Anche se questo potrebbe sembrare un approccio isolazionista, EuroStack non punta a una chiusura tecnologica, ma alla costruzione di partenariati strategici fondati sui valori europei condivisi.  Con un investimento stimato di 300 miliardi di euro nei prossimi dieci anni, EuroStack si propone di creare posti di lavoro altamente qualificati, rafforzare settori strategici come la manifattura avanzata, la sanità e l’energia, e colmare il gap di investimenti in ricerca e sviluppo.

Proposta creazione di un Fondo Europeo per la Tecnologia Sovrana per sostenere startup e imprese innovative del continente

Attualmente, le aziende europee rappresentano solo il 7% della spesa globale in R&D per il software e internet, contro il 71% degli Stati Uniti e il 15% della Cina. Per ridurre questo divario, è prevista la creazione di un Fondo Europeo per la Tecnologia Sovrana, destinato a sostenere startup e imprese innovative del continente.

La piena autosufficienza tecnologica non è un obiettivo realistico né auspicabile, ma un modello di governance collaborativa, investimenti pubblico-privati e regolamentazioni agili possono favorire l’innovazione senza sacrificare la tutela dei diritti fondamentali.

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