Benefici concretamente misurabili e nuove opportunità di crescita e innovazione per imprese ed enti pubblici, così l’Europa intende sfruttare il grande potenziale degli open data.
L’obiettivo del nuovo European Open Data Portal è quello di raccoglie i metadati del settore pubblico, già disponibili sui siti dei dati pubblici di diversi paesi europei, e offrirli liberamente a chiunque avanzi un progetto, tramite la piattaforma www.europeandataportal.eu.
Sei calcola che il mercato europeo dei servizi direttamente sviluppati a partire dagli open data possa arrivare a valere 325 miliardi di euro entro il 2020. Si tratta dunque di una grande opportunità per le imprese, ma anche per i cittadini, perché la qualità e l’efficienza delle applicazioni realizzabili sarà realmente apprezzabile un po’ da tutti.
Una opportunità e allo stesso una sfida, perché bisogna saper utilizzare tali dati e soprattutto bisogna avere il coraggio di buttarsi in questo nuovo settore. Se le imprese crescono, aumentano i posti di lavoro e l’economia digitale comincia davvero a muovere i suoi passi all’interno dell’Unione e del suo nascente mercato unico.
Secondo dei nuovi studi presentati nel novembre del 2015 da Capgemini, nei prossimi anni, i risparmi cumulati dalle amministrazioni pubbliche europee, grazie all’utilizzo degli open data, potrebbero raggiungere la cifra di 1,7 miliardi di euro. Soldi che potranno essere reinvestiti in altri settori, ad esempio in infrastrutture, servizi, tutela ambientale e innovazione sociale.
È per tutti questi motivi che l’Unione europea ha lanciato il portale degli open data (versione beta), rivolgendosi all’intera catena del valore dei dati, dalla loro raccolta alla pubblicazione, dalla loro elaborazione in informazioni allo sviluppo di nuove applicazioni e quindi alla loro distribuzione.
Al suo interno sono disponibili 240 mila dataset, provenienti da 34 Paesi UE. Si può accedere agli open data divisi in 13 categorie di contenuti, che vanno dall’istruzione alla salute, dalla giustizia all’innovazione scientifica, dai trasporti all’energia, dall’ambiente all’industria.
Sono centinaia i set di dati offerti in ogni categoria e relativi ad iniziative e progetti di città europee di tutte le dimensioni. Essendo il sito consultabile solo in lingua inglese, francese e tedesca, non si può dire che i contenuti siano proprio accessibili a tutti, ma la grafica proposta, facendo leva su simboli e voci colorate, aiuta non poco l’utente ad orientarsi tra i percorsi.
Ci sono due motori di ricerca interni, disposti nella parte alta della home page, e diversi canali da navigare, tra cui “What we do”, “Providing data”, “Using data”, “Trainsing & Library”, rispettivamente per conoscere la mission del progetto, per consultare la guida all’uso degli open data, per cominciare ad utilizzarli e quindi sfruttare documenti di testo e moduli formativi tramite piattaforma elearning.
Nella parte centrale della home page, invece, ci sono i simboli sopra menzionati, che aiutano il visitatore nella scelta della categoria di dati. Le ultime notizie sono offerte sul lato sinistro della pagina (“Latest news”), mentre gli argomenti in evidenza e gli approfondimenti (“Featured highlights”) sono disposti nella sezione inferiore della home.
Il sito, infine, propone all’utente aggiornamenti costanti tramite “Newsletter” e l’account ufficiale su Twitter, mentre se si vuole interagire con lo staff e avanzare suggerimenti e commenti c’è l’apposita area “Help us improve”.
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