Il 16 aprile si è riunito per la prima volta il consiglio direttivo dell’European Cybersecurity Competence Centre (ECCC), il centro europeo per la sicurezza cyber istituito lo scorso dicembre con sede a Bucarest.
Una riunione informale con rappresentanti degli Stati membri, della Commissione e dell’ENISA, a seguito del recente accordo politico sul regolamento che istituisce il Centro per la sicurezza previsto per giugno. Il primo incontro si è concentrato sui preparativi e sui prossimi passi per l’istituzione dell’Eccc, comprese le decisioni per definire i dettagli del “Cybersecurity act”, il nuovo regolamento europeo.
European Cybersecurity Competence Centre
Lo scorso dicembre i negoziatori del Consiglio e del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sulla proposta di istituire un Centro europeo di competenza industriale, tecnologica e di ricerca sulla cibersicurezza e una rete di centri nazionali di coordinamento. Insieme, queste strutture contribuiranno a tutelare il mercato unico digitale, anche in settori come il commercio elettronico, la mobilità intelligente e l’internet delle cose, e ad accrescere l’autonomia dell’UE nel settore della cibersicurezza.
Il nuovo Centro di competenza, collaborando con la rete dei centri nazionali di coordinamento designati dagli Stati membri, aiuterà l’UE ad aggregare e collegare in rete le sue competenze nello sviluppo industriale, nella tecnologia e nella ricerca sulla cibersicurezza e a promuovere la diffusione delle soluzioni più recenti nel campo della sicurezza informatica. Il Centro, in cooperazione con la rete, erogherà sostegno finanziario per la cibersicurezza proveniente dai programmi Orizzonte Europa ed Europa digitale.
Il Centro, che avrà sede a Bucarest, in Romania, sarà finanziato principalmente dai programmi Orizzonte Europa ed Europa digitale, riunirà inoltre le principali parti interessate, la comunità europea delle competenze in materia di cibersicurezza, per consolidare e diffondere in tutta l’UE le competenze nel settore della sicurezza informatica. I membri della comunità comprenderanno il settore industriale, organizzazioni di ricerca accademica, enti pubblici che si occupano di questioni operative e tecniche in materia di cibersicurezza e soggetti di altri settori che affrontano problemi di cibersicurezza.
La rivoluzione di Gabrielli per l’Italia
L’Italia ancora non ha indicato il centro che farà da raccordo con la rete di Bucarest. Ma la nuova strada è stata indicata recentemente dal nuovo sottosegretario di Stato con delega alla Sicurezza e all’Intelligence, Franco Gabrielli, nell’intervista esclusiva realizzata da Cybersecitalia ribadita in audizione al Copasir. Da una parte un centro di competenza, privato però di operatività nel mondo dell’intelligence e destinato solo alla ricerca e allo sviluppo degli investimenti tech. Dall’altra una nuova agenzia cyber al di fuori del DIS.