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Europa, al via investimenti da 2 miliardi di euro per la transizione digitale. 329 milioni per i poli europei

Al via gli investimenti da parte della Commissione europea per rafforzare la sovranità tecnologica europea e a immettere sul mercato soluzioni digitali a vantaggio dei cittadini, delle pubbliche amministrazioni e delle imprese.

Per il programma Europa Digitale la Commissione ha annunciato oggi l’adozione tre programmi di lavoro nei quali si delineano gli obiettivi e i settori tematici specifici che riceveranno un finanziamento totale di 1,98 miliardi di euro.

“Ci troviamo nel decennio digitale europeo. Entro il 2030 saranno i dati, il cloud, l’edge computing e il calcolo quantistico a trainare l’innovazione industriale e sociale, creando nuovi modelli di business”, ha dichiarato Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno. “I 2 miliardi di euro di investimento annunciati oggi consentono alle imprese europee di tutte le dimensioni, in particolare le start-up, di cogliere diverse opportunità presenti su mercati in rapida crescita, e doteranno gli europei delle competenze necessarie per potersi realizzare in un ambiente digitale sicuro, rafforzando la nostra sovranità tecnologica.”

Con il programma Europa digitale stiamo costruendo infrastrutture digitali sicure e sostenibili. Consentiamo inoltre alle imprese di godere di un migliore accesso ai dati o di utilizzare soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. Il programma prevede anche investimenti volti a garantire che gli europei siano dotati delle competenze giuste per partecipare attivamente al mercato del lavoro”, ha dichiarato Margrethe Vestager, Vicepresidente della Commissione Ue e Commissario europeo alla Concorrenza. “L’obiettivo è fare in modo che in Europa tutti – cittadini, imprese e amministrazioni – possano beneficiare di soluzioni tecnologiche pronte per il mercato.”

Programma principale: 1,38 miliardi per IA, Cloud e Comunicazione Quantistica

Il programma di lavoro principale, del valore di 1,38 miliardi, si concentrerà sugli investimenti nei settori dell’intelligenza artificiale (IA), del cloud e degli spazi di dati, dell’infrastruttura di comunicazione quantistica, delle competenze digitali avanzate e dell’ampio utilizzo delle tecnologie digitali nell’economia e nella società, fino alla fine del 2022.

Il programma di lavoro principale del programma Europa digitale comprenderà investimenti, tra l’altro, nelle seguenti attività:

programma parallelo: per la cybersecurity 269 milioni

Parallelamente al programma di lavoro principale la Commissione ha pubblicato due programmi di lavoro specifici: il primo si concentra sui finanziamenti nel settore della cybersecurity, con una dotazione di 269 milioni di euro fino alla fine del 2022. Il programma di lavoro sulla cibersicurezza prevede investimenti nella realizzazione di attrezzature, strumenti e infrastrutture dati di livello avanzato per la sicurezza informatica. Finanzierà lo sviluppo e l’uso ottimale della conoscenza e delle competenze relative alla cyber, promuoverà la condivisione di migliori pratiche e garantirà un’ampia diffusione di soluzioni di cibersicurezza all’avanguardia nell’economia europea.

3° programma: 329 milioni per i poli europei dell’innovazione digitale

Il secondo programma di lavoro specifico invece si concentra sulla creazione e la gestione della rete di poli europei dell’innovazione digitale, con un bilancio di 329 milioni di euro fino alla fine del 2023.

Per contribuire al conseguimento dei suoi obiettivi il programma Europa digitale creerà una rete di poli europei dell’innovazione digitale, che offrirà accesso alla sperimentazione tecnologica e sostegno alla trasformazione digitale delle organizzazioni private e pubbliche in tutta Europa, comprese le amministrazioni a livello nazionale, regionale o locale, a seconda dei casi. I poli europei dell’innovazione digitale costituiranno uno strumento importante per le politiche dell’UE, in particolare quella industriale e quella a favore delle piccole e medie imprese e delle start-up, al fine di sostenere le imprese e il settore pubblico nella duplice transizione verde e digitale.

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