Nelle zone rurali di tutta la Ue, più di 4 case su 5 non hanno connessione a internet veloce.
Abbiamo bisogno di nuove idee e discussioni aperte per promuovere gli investimenti.
Questa è un’era digitale. La gente vuole fare acquisti, usare skype, scaricare musica e video istantaneamente e non dover aspettare a causa di una connessione internet lenta. La banda larga veloce è fondamentale per la nostra prosperità futura, è indispensabile per le nostre prospettive economiche e occupazionali.
Eppure, molti europei non dispongono della banda larga. Nelle zone rurali di tutta la Ue, oltre 4 case su 5 non sono coperte da internet veloce. Molti milioni di persone non sono in grado di godere delle più recenti innovazioni digitali. Fa parte del mio lavoro preoccuparmi per gli interessi di quegli europei.
Il nostro obiettivo nella Commissione europea è quello di coprire, entro il 2020, tutti i cittadini con la banda larga veloce, superiore a 30 Megabit al secondo. Non è un compito semplice, servono investimenti per decine di miliardi di euro.
D’altro canto, gli europei hanno bisogno di godere di concorrenza e scelta: significa contratti migliori per i consumatori e stimolare i fornitori a offrire servizi sempre migliori.
Come in ogni settore politico, la sfida dell’agenda digitale è quella di trovare il giusto equilibrio; compreso l’equilibrio tra coloro che dispongono della banda larga e quelli ancora in attesa che arrivi alla loro porta.
Le norme vigenti sui contratti a banda larga sono un esempio calzante. Da un lato, le norme Ue proteggono i consumatori, in modo che non vengano “bloccati” con un unico fornitore. Dall’altra, coloro che hanno bisogno di investire per estendere l’offerta di banda larga hanno bisogno di un certo grado di prevedibilità sui ricavi e degli incentivi per investire.
Il Parlamento europeo e il Consiglio dei Ministri stanno attualmente discutendo come trovare questo equilibrio. La proposta della Commissione avrebbe offerto protezione coerenti in tutta la Ue, compreso il diritto di rescindere i contratti dopo pochi mesi. Allo stesso tempo, la proposta include altre importanti disposizioni per promuovere gli investimenti e sto lavorando per assicurarmi che diventerà presto legge.
Ma questo è solo un pezzo del puzzle. Naturalmente ci sono anche i fondi pubblici. Auspichiamo che parte del pacchetto di investimenti da 300 miliardi di euro assemblato dal mio collega Jyrki Katainen andrà alla banda larga; ci sono i finanziamenti della Banca europea per gli investimenti (BEI) nei settori in cui il mercato ha bisogno di una mano; e ci sono i fondi strutturali della Ue per un valore di oltre 5 miliardi.
Ma è necessario molto di più per collegare ogni villaggio d’Europa. Abbiamo bisogno di nuove idee e discussioni aperte, senza “tabù”. Quindi, la mia idea è di incentivare gli investimenti nelle aree rurali, consentendo agli operatori di trarre vantaggio dei loro investimenti. E’ simile a quello che stiamo già facendo nel settore energetico: in alcuni casi limitati, per nuovi gasdotti, le imprese possono essere esonerate dall’obbligo di fornire l’accesso ai gasdotti ai concorrenti. Questo è concesso solo se le imprese possono convincere la Commissione europea che senza tale esenzione non sarebbe stato effettuato l’investimento.
Naturalmente, la banda larga non è l’energia; e strumenti differenti sono adatti a situazioni differenti – le esigenze di una città con una situazione di forte concorrenza possono essere diverse da quelle di una zona rurale non servita. Nel primo caso, il problema è la scelta dei consumatori; nel secondo, il problema è portare la banda larga a tutti. In un villaggio – non sarebbe meglio disporre della banda larga, con un contratto più lungo, che non averla affatto?
Non dovrebbe essere un “tabù” fare queste domande e avviare su di esse una discussione pubblica. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra la prevedibilità degli investimenti e la scelta dei consumatori. Trovare questo equilibrio per fare di ogni cittadino europeo un cittadino digitale, ovunque si trovi e qualunque sia la sua situazione, sarà una grande sfida del mio mandato.