La scorsa estate, l’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (in inglese European High Performance Computing Joint Undertaking, o EuroHPC) ha individuato gli otto siti europei che ospiteranno le nuove macchine per l’elaborazione automatica dell’informazione ad alte prestazioni. I siti in questione sono quelli ubicati a Sofia (Bulgaria), Ostrava (Cechia), Kajaani (Finlandia), Bissen (Lussemburgo), Minho (Portogallo), Maribor (Slovenia), Barcellona (Spagna) e in Italia a Bologna.
Si attendeva solo l’ok per l’avvio dei lavori e l’assegnazione degli appalti. Ieri a Strasburgo i rappresentanti degli otto siti hanno firmato le convenzioni che consentiranno di avviare le procedure per l’acquisizione, l’installazione e la manutenzione dei nuovi supercomputer, che dovrebbero essere operativi già nella seconda metà del 2020: “Queste firme sono una tappa fondamentale delle attività dell’EuroHPC e contribuiscono a concretizzare la nostra ambizione di rendere l’Europa un leader mondiale nel campo del calcolo ad alte prestazioni”, ha dichiarato Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali.
La procedura di appalto per le nuove macchine sarà avviata entro la fine di quest’anno.
“Entro la fine dell’anno prossimo, otto supercomputer di prim’ordine aiuteranno i ricercatori e l’industria europei, ovunque nell’UE, a usare applicazioni che richiedono una grande potenza di calcolo per compiere progressi importanti nella lotta ai cambiamenti climatici, nello sviluppo di nuovi medicinali e di nuovi materiali e in molti altri settori”, ha aggiunto la Commissaria.
Per l’occasione è stata annunciata l’entrata di un nuovo membro nell’impresa comune, il 30° Paese dell’EuroHPC, la Macedonia del Nord: “Sono lieta che questo paese, nel quadro della sua partecipazione all’Agenda digitale per i Balcani occidentali dell’Ue, si sia impegnato a investire nell’EuroHPC e nei suoi obiettivi di ricerca e infrastrutturali ambiziosi”, ha concluso Gabriel.
Gli otto centri di supercalcolo che ospiteranno le nuove macchine per l’elaborazione automatica dell’informazione ad alte prestazioni saranno fondamentali per lo sviluppo di applicazioni importanti in ambiti quali la medicina personalizzata, la progettazione di farmaci e materiali, la bioingegneria, le previsioni meteorologiche e i cambiamenti climatici.
Alcuni dei Paesi membri dell’impresa comune faranno parte dei consorzi che gestiranno i centri e il bilancio complessivo, con fondi Ue per circa 840 milioni di euro. Le modalità di finanziamento dei nuovi supercomputer sono integrate nelle convenzioni di accoglienza appena firmata.
Il supercalcolo è una priorità fondamentale del programma Europa digitale, proposto dalla Commissione nel maggio 2018 nell’ambito del bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027, che comprende una proposta di 2,7 miliardi di euro per finanziare il supercalcolo in Europa. Tale bilancio consentirà all’impresa comune di sostenere l’acquisizione di supercomputer a esascala entro il 2023 (in grado di eseguire 1018 calcoli al secondo, ovvero mille petaflop) e di sviluppare applicazioni di punta destinate a questi supercomputer e le competenze necessarie per il loro utilizzo.