L’avvento dei pagamenti digitali in Europa
Si parla di euro digitale ormai da più di un anno ormai e la Banca centrale europea (Bce) ha già annunciato l’avvio del progetto continentale dedicato proprio alla versione elettronica della moneta ufficiale europea (cioè emessa dalla banca centrale, la central bank digital currency, o Cbdc).
Il contante ormai è una forma di pagamento che progressivamente si sta abbandonando in diversi Paesi dell’Unione europea (Ue) e non solo (basta guardare a quello che succede in gran parte dell’estremo Oriente).
Al suo posto emergono con decisione altri sistemi di pagamento digitali, o digital payment systems.
Secondo stime recenti diffuse da Finanso.se, il sistema dei pagamenti digitali vale in Europa 802 miliardi di dollari in termini di transazioni economiche effettuate durante il 2020.
La tendenza è per un ulteriore aumento di valore di questo mercato, che è atteso raggiungere 1.000 miliardi di dollari entro il 2023.
In soli tre anni, dal 2017 al 2020, si legge nel documento, il mercato dei pagamenti digitali in Europa è cresciuto del +30%.
Dato particolarmente interessante è che nel 2020 il numero di persone che ha utilizzato tali sistemi è salito a 660 milioni, con un trend positivo entro il 2023, a 705 milioni.
Il discorso di Panetta all’Istituto Reale Elcano di Madrid
Su questo e molto altro si è soffermato Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della BCE, nel discorso tenuto all’Istituto Reale Elcano di Madrid: “Per garantire la stabilità monetaria e l’ordinato funzionamento del sistema dei pagamenti è essenziale – nell’era digitale, così come nel passato – garantire a tutti gli operatori economici un agevole utilizzo della moneta sovrana”.
“Le banche centrali devono pertanto innovare gli strumenti di pagamento da esse offerti, adeguandoli al progresso tecnologico, al mutare delle abitudini di pagamento e all’evoluzione del sistema finanziario”, ha specificato Panetta.
Negli ultimi 15 anni, ha ricordato Panetta, la quota di contanti/banconote utilizzata nelle transazioni si è ridotta dal 35 al 20% in Europa: “Se queste tendenze dovessero proseguire, accentuandosi, il contante perderebbe il suo ruolo centrale, divenendo un mezzo di pagamento poco utilizzato in quando non conforme con le esigenze dei consumatori”.
Il ruolo e il destino dell’euro digitale
“L’euro digitale permetterebbe ai cittadini di usare la moneta della banca centrale come strumento di pagamento anche in futuro, nell’era digitale. Esso – ha continuato il membro italiano del Comitato esecutivo della Bce – affiancherebbe il contante, mantenendo la moneta pubblica al centro del sistema finanziario, nel suo molteplice ruolo di àncora del sistema dei pagamenti, mezzo di pagamento, riserva di valore e unità di conto”.
Panetta ha anche definito le migliori condizioni per il successo dell’euro digitale, che sono legate principalmente al suo utilizzo, cioè, “oltre a essere privo di rischi, esso dovrà essere uno strumento di pagamento efficiente, ampiamente disponibile e agevolmente utilizzabile da chiunque per effettuare transazioni elettroniche”.
I consumatori saranno disponibili ad avvalersi dell’euro digitale, “solo se potranno utilizzarlo in modo diffuso presso gli esercizi commerciali”.
Esso rafforzerebbe la competitività e l’efficienza dei pagamenti in Europa, rendendoli meno costosi e maggiormente in linea con le esigenze degli utenti.
Second una ricerca PPRO, infine, l’utilizzo di sistemi di pagamento digitali in Europa (occidentale) crescerà del +70% entro il 2025.
“Data la rapida digitalizzazione dei pagamenti, le banche centrali devono prepararsi ad affrontare un futuro caratterizzato da un minor uso del contante – ha concluso Panetta – in cui la convertibilità della moneta privata in moneta sovrana dovrà essere garantita da una moneta pubblica sotto forma digitale”.