Continua l’indagine della Bce sull’euro digitale
Gli europei sono interessati all’euro digitale? Secondo la Banca centrale europea (Bce) sì, ma sono ancora diversi i punti critici su cui c’è da lavorare per sviluppare e portare a termine il progetto comune sulla valuta digitale dell’Unione.
Si è ancora ad un punto di ricerca della fattibilità, ha spiegato in un’audizione di aggiornamento presso il Parlamento europeo il membro del Comitato esecutivo che ha la delega sull’euro digitale, Fabio Panetta.
“Vogliamo che l’euro digitale rappresenti un valore aggiunto per gli utenti finali e che quindi meriti la loro fiducia. Un euro digitale potrebbe migliorare i pagamenti a livello di eurozona, fornendo una soluzione universalmente accettata e sicura che renda più facili anche i pagamenti contactless e istantanei“, ha spiegato Panetta.
Durante l’audizione sono stati presentati i risultati preliminari di una ricerca sulle abitudini dei consumatori, condotta tra ottobre e dicembre 2021, e sui sistemi di pagamento preferiti, digitali e contanti, sia online, sia offline.
Risultati preliminari
Dalle prime indicazioni provenienti dai focus group intervistati è emersa una diffusa preferenza per quei sistemi di pagamento che sono accettati universalmente in tutta l’Eurozona, nei negozi fisici come in quelli online.
I consumatori vogliono sistemi di pagamento facili, rapidi e sicuri. In particolare c’è molto consenso verso le soluzioni contactless e istantanee e questo indifferentemente dal tipo di piattaforma o applicazione.
Alcuni focus group hanno espresso il proprio apprezzamento per un sistema unico che racchiudesse al suo interno tutte le attuali applicazioni di pagamento disponibili, al fine di scegliere con tranquillità le migliori e le più sicure.
Si all’euro digitale, ecco le condizioni
Riguardo all’euro digitale, infine, gli intervistati hanno detto di essere interessati alla valuta digitale comune a patto che sia utilizzabile per pagamenti universali (in tutti i negozi, online e offline) e che renda ancora più facili i pagamenti contactless e istantanei.
I problemi ovviamente non sono mancati e infatti una certa percentuale di intervistati si è detto poco informata sull’euro digitale, mentre molti altri hanno subito premesso che non hanno niente contro la valuta digitale ma l’euro lo vogliono anche in contanti.
Rimane il problema di una domanda che ancora non c’è di questo euro digitale e ulteriori questioni ancora aperte sulla protezione dei dati, sulla sicurezza dei circuiti di pagamento contro frodi e cyber attacchi, sull’affidabilità degli enti autorizzati all’erogazione, che al momento sono stati individuati nelle banche centrali nazionali.
L’indagine ancora in corso sul progetto di un euro digitale dovrebbe terminare entro il mese di ottobre del 2023, per poi valutarne i risultati al fine di decidere se lanciare o meno la nuova valuta digitale comune entro il 2024.