Key4biz

Euro digitale, Cipollone (Bce): la nuova moneta virtuale offrirà una privacy maggiore rispetto ai sistemi privati

L’euro digitale offrirà una sicurezza all’avanguardia e un più elevato livello di privacy per i pagamenti. Lo afferma il membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, Piero Cipollone, che in un post pubblicato sul sito della Bce ha affrontato una serie di questioni rilevanti che la banca centrale degli Stati membri dell’Unione europea è chiamata ad affrontare. Scansando subito il campo da qualsivoglia equivoco. “Le banche temono che i loro clienti possano ritirare i depositi per detenere invece euro digitali. Questi timori sono fuori luogo: l’euro digitale sarà concepito come mezzo di pagamento e non per investimenti”, viene spiegato nel post. E ancora, “man mano che la Bce porterà avanti il suo lavoro sullo sviluppo di un euro digitale, continuerà ad affinare le scelte progettuali, ad affrontare i rischi potenziali e a ottimizzare i benefici”.

Tutela della privacy e sicurezza dei dati

C’è di più. Nella sua dichiarazione introduttiva dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo (Econ), il 14 febbraio scorso, Cipollone ha parlato del tema della privacy. Riconoscendo la forte determinazione di tutelare e rafforzare la privacy nei pagamenti, il membro del Comitato esecutivo della Bce, premette: “Noi garantiamo già l’accesso al contante, lo strumento di pagamento dotato del massimo livello di riservatezza. Intendiamo proseguire il nostro impegno su questo fronte”.

Quindi, che “l’euro digitale sarà utilizzabile offline, con modalità simili a quelle del contante. I pagamenti offline richiederebbero infatti la prossimità fisica e garantirebbero un livello di privacy simile a quello del contante: le informazioni personali sulle operazioni sarebbero note solo all’ordinante e al beneficiario”. Inoltre, ha proseguito Cipollone, “un euro digitale consentirebbe ai cittadini di effettuare pagamenti online con standard molto elevati di privacy, di fatto più elevati di quelli offerti dalle attuali soluzioni commerciali”. E che “avremmo accesso esclusivamente a un insieme limitato di dati pseudoanonimizzati, necessari all’assolvimento dei compiti dell’Eurosistema”. Chiosando così: “Attueremmo misure all’avanguardia nel campo della sicurezza e salvaguardia della riservatezza per garantire la tutela della privacy”.

Il cammino verso l’euro digitale

È bene ricordare che nel 2021, la Banca centrale europea ha avviato, congiuntamente alle banche centrali nazionali dei Paesi della zona dell’euro, la proposta sull’introduzione dell’euro digitale quale moneta “virtuale” con valuta digitale per offrire ai cittadini una più vasta scelta su come pagare (sia online sia offline). Negli intenti della Bce, a cominciare dal 2026 la Cbdc (Central Bank Digital Currency) dovrebbe dunque diventare la moneta virtuale dell’Eurozona quale equivalente elettronico dell’euro fisico in contanti da affiancare alle canoniche banconote e monete a cui sono abituati cittadini e imprese. Su tema della tutela della privacy e della sicurezza dei dati si sono attivati anche il Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb) e il Garante europeo della protezione dei dati (Edps), che lo scorso 18 ottobre hanno rilasciato un parere congiunto sulla proposta di regolamento sull’euro digitale del Parlamento europeo e del Consiglio.

Exit mobile version